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The Boys

4 stagioni - 32 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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YellowBastard

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Boys

di YellowBastard
7 stelle

La serie di Ennis & Robertson prende vita in questo adattamento di Amazon Video ad opera di Eric Kripke, Seth Rogen e Evan Goldberg in una trasposizione di successo proprio in quanto tradisce la serie stessa, quando è il caso, ma riuscendovi comunque a riproporne lo spirito, sovrapponendosi ad esso ma seguendo autonomamente la propria strada.

 

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Amazon Prime Video sperimenta con questa nuova serie anche il genere supereroistico, ormai di moda in televisione come al cinema, adattando la serie a fumetti realizzata da Garth Ennis & Darick Robertson per conto della Wildstorm/DC (ma solo per i primi sei numeri) e passata poi definitivamente alla Dynamite  Enterteinment, in quanto la casa editrice originale non era troppo a suo agio nella pubblicazione di un fumetto così particolarmente violento e anti-supereroistico.

 

Il risultato è una serie accattivante, anche furba per come gioca con certi stilemi, a volte anche ribaltandoli, e di come viene incontro alle aspettative del pubblico, soprattutto in forma di violenza e spregiudicatezza, anche eccessiva a volte, ma realizzata con grande cura e attenzione, soprattutto nei dialoghi, e con un buon uso degli effetti speciali ma senza eccedervi troppo, anche per un problema di costi, e puntando invece maggiormante sulla caratterizzazione dei suoi protagonisti grazie anche a un cast di buon livello, specie per una serie comunque televisiva, a partire proprio dai protagonisti principali, l'ottimo Karl Urban, ormai un esperto nei ruoli da duro, e Jack Quaid fino a Elisabeth Shue e allo splendido/inquetante Anthony Starr nel ruolo del "super-cattivo" per eccellenza, ma anche il resto del cast, seppur con un minor minutaggio e tra alti e bassi, riesce a rendere comunque giustizia ai vari personaggi.

 

La trasposizione di Amazon, in realtà, non è proprio fedelissima al 100% ma ne cattura comunque lo spirito, ovvero una rappresentazione caustica quanto cinica della deriva autodistruttiva della nostra società dell'immagine, attualizzandolo e adattandolo narrativamente a un formato televisivo.

Uno degli aspetti più interessanti della serie Amazon, infatti, e che, come per la serie stessa a fumetti o per i fumetti più riusciti in generale, dietro all'eccesso del genere supereroistico, superlativo ed enfatizzante per definizione, si nasconde in realtà un'allegoria trasfigurata e fantastica della nostra realtà stessa e, in questo caso, soprattutto di una realtà cinica, violenta e scorretta e che si affida con estrema superficialità alle apparenze e a una mercificazione dell'immagine dettate dalla televisione, dai social e dal bisogno di protagonismo imperante ormai ad ogni livello e che coinvolge tutto e tutti, a partire anche da noi stessi spettatori.

 

Perchè l'aspetto fumettistico che balza all'occhio fin da subito, pur sfoggiando spesso un tono parodistico e surreale, in realtà nasconde una riflessione molto più articolata sull'essere umano e sulla società che ha costruito ad oggi, sulle sue storture, inefficienze e idiosincrasie che però non hanno origine per caso ma che hanno le loro fondamenta proprio sulla natura stessa dell'uomo, sulle sue paure e insicureze o sulle sue passioni e ambizioni, mentre sullo sfondo non mancano i riferimenti ai temi più "social" di questi ultimi anni: dalla violenza sulle donne alla sua rappresentazione e alle pari opportunità, dal terrorismo al fanatismo religioso, dal protagonismo delle multinazionali all'incapacità della politica di affrontarne davvero il problema, dalla corruzione del sistema capitalistico alla sovraesposione mediatica, alle Fake News, ecc. ecc.

 

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E perchè, alla fine, i supereroi non sono altro che allegorie o "maschere" di noi stessi, che indossiamo all'occorrenza per palesare i nostri istinti e paure. O per nasconderle al mondo.

Dietro a costumi sgargianti e a nomi altisonanti quanto fantasiosi in realtà non ci sono esseri semi-divini ma nient'altro che ragazzi e ragazze desiderosi di aiutare gli altri o uomini e donne che hanno abbandonato una tale aspirazione perchè schiacciate dai propri problemi o dalla troppa responsabilità, oppure sportivi e atleti che cercano attraverso il successo e la fama, magari ottenuti anche attraverso espedienti illegali, di superare le proprie insicurezze o di lasciarsi alle spalle la povertà in cui sono cresciuti, o attori o comunque lavoratori insoddisfatti del proprio ruoli che cercano di migliorare una carriera quando invece il sistema ti costringe ai margini, oppure politici o militari intenti a soddisfare i sentimenti più triviali della gente per il proprio personale tornaconto o ancora donne in carriera disposte a tutto pur di avere successo in una società retrogada e maschilista.

 

Perchè tutti, al giorno d'oggi, desiderano raggiungere il successo, in un modo o nell'altro, e nel modo più facile e veloce possibile, e i protagonisti della serie non fanno altro che esacerberare questo bisogno, in un mondo fantastico e fumettistico, certo, ma che non è che una rielaborazione del nostro, esasperato e mediatico, e in cui tutti sono disperatamente alla ricerca di un posto al sole. Possibilmente in prima serata.

 

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VOTO: 7,5

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