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Crisis in Six Scenes

1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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La recensione su Crisis in Six Scenes

di starbook
6 stelle

Lautamente pagato da Amazon (che tenta il disperato inseguimento alla rivale Netflix) Woody Allen, con scarse idee e soprattutto poco tempo a disposizione, come successe per Fedor DostojewskJ che ricattato dall'editore dovette scrivere un romanzo in un mese ('Il Giocatore'), trova lo spunto in ciò che conosce bene, poichè ci convive continuamente, cioè le proprie ossessioni (Il gioco d'azzardo lo fu per lo scrittore russo).

In una America in guerra contro il Vietnam l'agiato ma non realizzato scrittore Sidney Munsingher (Allen stesso) vive scrivendo Soap Opera in una bella casa lontano dai frastuoni della rivolta giovanile che nasce a Los Angeles ma che colpisce soprattutto la capitale Washington. Ciò che lo farà confrontare con le idee radicali è l'aver dato asilo in casa propria ad una giovane amica di famiglia (Miley Cyrus), attivista politica nonchè ricercata dalla polizia, che legge il libretto rosso di Mao e il Capitale di Marx e tenta di instillare nella bigotta famiglia le idee di uguaglianza sociale che negli Stati Uniti sono state dimenticate dal tempo della Guerra di Indipendenza. Solo la moglie (impersonificata dalla deliziosa e bravissima Elaine May) apprezzerà l'agone rivoluzionario della ragazza cercando di aiutarla nel lasciare il paese per dirigersi nella patria dell'egalitarismo: la vicina Cuba. 

Nei sei episodi, per una durata complessiva di oltre due ore, ritroveremo le vecchie scorribande cialtrone ed i verbosi pressanti dialoghi delle commedie divertenti alleniane dei suoi vecchi film ambientati nella Grande Mela come 'Broadway Danny Rose', 'Misterioso omicidio a Manhattan' e 'Pallottole su Broadway'. Inutile dire che, come succede oramai da diversi anni, gli estimatori del vecchio Allen avranno la sensazione di Deja Vu ad ogni sequenza ed in questo caso, ecco il vero peccato, le risate sono veramente poche e a denti stretti, ahinoi. Comunque scorre veloce e non annoia e questo è un gran pregio.

Bravissimi gli attori principali e comprimari, ottimamente stereotipati, compresa la vituperata Miley Cyrus che ho trovato perfettamente nella parte (ma sarà rivoluzionaria anche nella realtà come vogliono farci credere?) e, fatemelo dire, particolarmente bella con i capelli lunghi.

Senza 'mordere' strappa la sufficienza sul filo di lana con grande merito dell'attrice Elaine May che recita perfettamente la parte dell'apparente oca giuliva ma che si dimosta lucida e decisa nei momenti salienti e come spalla ideale per l'ottantenne regista.

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