2 stagioni - 20 episodi vedi scheda serie
Scrivere su una serie televisiva personalmente mi risulta difficile. E tuttavia questa serie di Sorrentino mi è piaciuta molto. Salta agli occhi un'incomparabile estetica, di tipo folgorante e imprevedibile, fatta di sguardi, masse corporee, dipinti, statue, animali, tra l'onirico e il metafisico.
Che cosa rappresenta questo papa giovane? E' difficile dare una risposta.
E' un uomo imprevedibile, assetato d'amore ma anche risentito dall'amore, perché abbandonato dai genitori in giovane età e che tuttavia continua a cercare. In rapporto ambivalente con Dio, molto presente ma anche assente.
Reazionario, senza dubbio, ma come lo può essere un uomo all'ultimo grado della scala sociale in quanto disilluso dai miti ipocriti della democrazia dietro cui si nascondono i giochi di potere.
Esercita il potere ma non lo vuole ottenere, è fragile ma nessun gioco del Vaticano riesce a dimetterlo.
La serie poi affronta temi scottanti: le trame di potere nel Vaticano; il concetto molto profondo che la vocazione può essere un rifugio contro il peso dell'amore umano; l'omosessualità e la pedofilia, colti in modo provocatorio fino a identificarle; il marketing della politica carrieristica in casa nostra ma anche gli abusi di potere sui popoli privi dell'alimento più prezioso quale può essere l'acqua, in paesi come quelli del continente africano con la complicità di missionari per nulla votati alla carità.
Un cast eccellente, su tutti Orlando e Keaton (amici e nemici e in amor platonico).
Poi ci sono i dialoghi, molto tagienti, o affermazioni buttate lì ma che hanno un peso forte nell'anima come quella che dice che la castità per un prete è necessaria per non crescere, non diventare padre e restare figlio di Dio.
Vengono raffigurate in modo dettagliato le simbologie del potere, nella sua forza carismatica e ipnotica ma anche nella sua infantile ottusità. Ogni pezzo musicale non è casuale e ne viene enfatizzata la risonanza per il semplice fatto che è al momento giusto.
Quello che conta in questa serie, secondo me, è la rappresentazione tutta tonda della criticità del mondo contemporaneo oggettivato raggelato e sospeso nelle stanze del vaticano, per far sentire ancora più e meglio l'assenza di senso del nostro tempo, un'assenza che diventa profondità di presenza. Assenza e presenza.
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