Her Story (2024): locandina
27 FAR EAST FESTIVAL:
Una cosa è emersa in modo prepotente all'ultimo FEFF 2025: I film girati male probabilmente non esistono quasi più.
Ma esistono, e pullulano in tutte le cinematografie del globo, i film scritti male.
Ma cominciamo dalla fine, ovvero dai PREMI: la giuria popolare, a differenza di quelle tecniche e di quella riservata agli utenti in streaming, ha premiato, come già successo in passato in più occasioni, i film più scontati, o banali, o sdolcinati.
-GELSO viola Premio MYMOVIES: SILENT CITY DRIVER di Janchivdorj Sengedorj, Mongolia - 8/10
-GELSO per la Migliore Sceneggiatura:
WELCOME TO THE VILLAGE di Jojo Hideo, Japan - 6/10
-GELSO bianco Migliore opera prima:
~menzione speciale a THE SQUARE , di Kim Bo-solo, Corea Sud - 7/10
~DIAMONDS IN THE SAND di Janus Victoria, Ph/J/Malaysia - 7/10
-Black Dragon Award:
THE LAST DANCE di Anselm Chan, Hong Kong 4/10
GELSO D'ORO:
-3 posizione: LIKE A ROLLING STONE di Yin Lichuan, China - 4/10
-2 posizione: THE LAST DANCE di Anselm Chan, Hong Kong - 4/10
-1 posizione: HER STORY di Shao Yiui, China - 3/10
The Last Dance (2025): locandina
Il festival di Udine dedicato al cinema dell'Est del pianeta, è sempre stato un'evento totalizzante, soprattutto se ci si fa prendere, come accade ogni anno, dalla foga della visione compulsiva, arrivando ad aver affrontato una sessantina di titoli in nove giorni, uno dietro l'altro, con l'entusiasmo di chi ha davvero la necessità di ricevere una boccata d'ossigeno salutare.
Una centrifuga di usi, costumi, attitudini odierne e del passato tipiche di territori a noi lontani ed estranei, in grado di aprire la mente verso mondi e culture variegate, di cui si finisce divenire parte integrante, con il comprensibile entusiasmo che un ritmo di proiezioni a cascata crea in capo a molti appassionati e cinefili che affollano il Teatro Nuovo Giovanni da Udine e la sala dedicata al FEFF della multisala Il Visionario.
Poco importa che anche quest'anno, anzi soprattutto quest'anno, il palmares risultante dai voti della giuria degli spettatori, più che da quella tecnica impegnata a scegliere la migliore sceneggiatura e la migliore opera prima, e ancor più che il premio dei fruitori dello streaming di Mymovies (lungimiranti ed assennati nel scegliere il gran film di nazionalità mongola Silent City Driver come miglior film), abbia fatto prevalere, film decisamente mediocri o di poco conto, rispetto ad alcuni altri, oggettivamente più meritevoli.
Like a Rolling Stone (2024): locandina
Il pubblico agisce spesso di petto, questo si sa, nel bene come nel male, privilegiando quasi sempre storie dall'alto tasso emotivo, meglio ancora se inclini a giocare su ricatti sentimentali e sdolcinate evenienze narrative.
Il FEFF però, per fortuna, è molto più di una premiazione. Il festival di Udine è una finestra sul mondo che aiuta lo spettatore a prendere coscienza della versatilità delle culture che caratterizzano il pianeta e del pericolo sempre presente che troppa globalizzazione finisca per mortificare inesorabilmente culture e sfaccettature preziose che impreziosiscono la cultura di ogni paese e di ogni singola popolazione od etnia, elevando la diversità a valore aggiunto irrinunciabile. D'altro canto è anche vero che, in un periodo così concitato di visioni a raffica, che hanno impegnato chi scrive arrivando a raggiungere medie imbarazzanti da 6/7 film giornalieri (per non parlare di certe visioni notturne aggiuntive via streaming a completamento di un iter di tipo ossessivo-compulsivo) una cosa è apparsa evidente in modo esemplare.
Silent City Driver (2024): locandina
Oggi pressoché tutti i film si può affermare siano girati con perizia di massima impeccabile, grazie anche alle possibilità che le nuove strumentazioni e la tecnica del digitale offrono per garantire riprese formalmente ineccepibili, e sempre più spesso addirittura straordinarie da rasentare la perfezione a livello estetico.
Quello che difetta ancora molto dal raggiungimento della perfezione, per intere cinematografie e/o generi cinematografici, è la scrittura che sta alla base di storie o trame.
Quanti film non riescono oggi a non cedere alla tentazione di ricorrere a ricatti emotivi o sentimentali che sviliscono pesantemente il senso della vicenda per favorire l'empatia e la pronta condivisione di chi sta di fronte allo schermo?
Quante storie arrivano ad un punto in cui lo sviluppo narrativo non riesce a chiudersi e i finali si avvicendano uno dietro l'altro, inconcludenti, senza riuscire a mantenere una coerente lucidità che pareva invece caratterizzare accattivanti incipit narrativi?
Quante opere si protraggono inutilmente per durate oltre le 2 ore, smarrendo via via il senso del discorso e perdendosi in smancerie gratuite o svolte narrative che diventano puerili espedienti alla ricerca di facili consensi?
Welcome to the Village (2025): locandina
La scrittura di un film dimostra proprio da ciò di essere l'elemento cardine che determina, ben più di ogni altro aspetto tecnico ed esteriore, la riuscita o meno di un'opera, soprattutto in un periodo in cui l'intelligenza artificiale, sempre più attiva in campo narrativo al cinema, come anche in campo musicale, interviene sempre più spesso rischiando di appiattire stili di racconto, per piacere inderogabilmente a tutti, per appagare un pubblico sempre meno esigente, attraverso storie strutturate e sviluppate in modo sempre troppo lineare, facili ad assicurare un ritorno di consenso sin troppo automatico, contagioso, a pronta presa.
The Square (2024): locandina
È un problema di non poco conto, che il FEFF, nella sua variegata versatilità, evidenzia già da diversi anni, specialmente in paesi tecnicamente e finanziariamente evoluti come Cina ed Hong Kong, ove l'industria cinematografica ha raggiunto proporzioni da sfera hollywoodiana. Comunque sia, tornando al Festival, qui di seguito troverete il riepilogo giornaliero delle tappe intraprese per affrontare questa recente ed entusiasmante, nonché certamente frenetica, avventura festival era. L'elenco è soprattutto una opportunità per ricapitolare i titoli dei molti film affrontati.
Cliccando sui titoli evidenziati, sarà possibile, entro breve, accedere in modo più come to alle singole recensioni, a tutt'oggi ancora in via di ultimazione.
PTU (2003): locandina
27 FEFF: GIORNO 1
-PTU, di Johnnie To, H. K. 2003, Fuori Concorso - 7/10
-Green Wave, di Lei Xu, Cina 2024, Apertura/Concorso - 6/10
-Dark Nuns, di Hyeok-jaeKwon, Corea Sud 2024, Concorso, 4/10
-The Scary House, di Hirobumi Watanabe, Jap. 2025, Fuori Concorso, 6,5/10
Lust in the Rain (2024): locandina
27 FEFF : giorno 2
- LUST IN THE RAIN, di Katayama Shinzo, Japan 2024, 7/10
- LIKE A ROLLING STONE, di Yin Lichuan, Cina 2024, 4/10
- CELLS AT WORK, di Tacheuchi Hideki, Japan 2024, 5/10
- UPSTREAMS, di Xu Zheng, Cina 2024, 4/10
- SUNSHINE, di Antoinette Jadaone, Philippines 2024, 6/10
- WELCOME TO THE VILLAGE, di Jojo Hideo, Japan 2025, 6/10
Teki Cometh (2025): locandina
Dollhouse (2025): locandina
27 FEFF : giorno 3
- GATAO: LIKE FATHER LIKE SON, di Yao Hung-I, Ray Jiang, Taiwan 2024, 2/10
- THE STONE, di Aral Amornsopasiri, Vuthipong Sukhanninor, Thailandia 2024, 4/10
- MY FRIEND AN DELIE, di Dong Zijian, Cina 2024, 6,5/10
- TEKI COMETH, di Yoshida Daihachi, Japan 2024, 7/10
- LOVE IN THE BIG CITY, di E. Oni, Corea Sud 2024, 7/10
- DOLLHOUSE, di Yaguchi Shinobu, Japan 2024, 8/10
- DEATH WHISPERER 2, di Taweewat Wantha, Thailand 2024, 5/10
Diamonds in the Sand (2024): scena
The Fox with Nine Tails (1994): locandina
27 FEFF : giorno 4
- THE PROSECUTOR, di Donnie Yen, HK 2024 - 3/10
- NEXT STOP, SOMEWHERE, di James Lee, Jeremiah Foo, Malaysia 2025, 6/10 - SHE TAUGHT ME SERENDIPITY, di Ohki Akiko, Japan 2024, 2/10
- DIAMONDS IN THE SAND, di Janus Victoria, Japan/Philippines/Malaysia 2025, 6,5/10
- PILOT, di Kim Hal-Kyul, Corea Sus 2024, 3/10
- A THOUSAND YEAR OLD FOX, di Shing Sang-OK, Corea Sud 1969, 8/10
- THE FOX WITH NINE TAILS, di Park Heon-su, Corea Sud 1994, 4/10
Ghost Story of the Snow Woman (1968): locandina
Lonely Seventeen (1967): locandina
27 FEFF : giorno 5
- BETTING WITH GHOST, di Nguyen Nhat Trung, Vietnam 2024 - 2/10
- ORGAN CHILD, di Chien Shuen Bin, Taiwan 2024 - 4/10
- THE SNOW WOMAN, di Tanaka Tokuzo, Japan 1968 - 8/10
-YOKAI MONSTER: 100 MONSTERS, di Kuroda Yoshiyuki, Japan 1968 - 6/10
- THE STORY OF A SMALL TOWN, di Lee Hsin, Taiwan 1979 - 9/10
- LONELY SEVENTEEN, di Pai Ching-jui, Taiwan 1967 - 8/10
- ANGRY SQUAD, di Ueda Shinichiro, Japab 2024 - 4/10
- SHAKE, RUTTLE & ROCK, di Bernal, Borlaza, Gallaga, Philippines 1984, 5/10
Accidental Trio (1969): locandina
27 FEFF : giorno 6
- THE WAY WE TALK, di Adam Wong, HK 2025 - 6/10
- GOOD LUCK, di Ada hi Shin, Japan 2025 - 6,5/10
- MR. VAMPIRE, di Ricky Lau, HK 1985 - 4/10
- GREEN SNAKE, di Tsui Hark, HK 1993 - 6/10
- ACCIDENTAL TRIO, di Pai Ching-Jui, Taiwan 1969 - 8/10
- SILENT CITY DRIVER, di Janchivdorj Segendorj, Mongolia 2024 - 8/10
- À BAD SUMMER, di Jojo Hideo, Japan 2024 - 7/10
Legends of the Condor Heroes: The Gallants (2025): locandina
27 FEFF : giorno 7 - Tsui Hark, GELSO D'ORO ALLA CARRIERA
- CLASH, di Jiang Jia hen, China 2024 - 2/10
- LAST SONG FOR YOU, di Jill Leung, HK 2024 - 1/10
- ABOUT FAMILY, di Yang Woo-seok, Corea Sud, 2/10
- MONTAGES OF A MODERN MOTHERHOOD, diver Chan, HK 2024 - 3/10
- LEGENDS OF THE CONDOR HEROES: THE GALLANTS, di Tsui Hark, China 2025 - 8/10
- DIRTY MONEY, di Kim Min-soo, Corea Sud 2024 - 4/10
- MAD OF MADNESS, di Eden Junjung, Indonesia 2025 - 6/10
Daughter's Daughter (2024): locandina
27 FEFF : giorno 8 - SYLVIA CHANG GELSO D'ORO ALLA CARRIERA
- THE YOKAI DAY - THE LAST DANCE - EXTENDED VERSION, di Anselm, Chang, HK 2024 - 4/10
- SEE YOU TOMORROW, di Michimoto Saki, Jap. 2024 - 6/10
- THE GREAT YOKAI WAR, di Takashi Mike, Jap. 2005 6/10
- PAPA, di Philip Yung, HK 2024 - 7/10
- DAUGHTER'S DAUGHTER, di Huang Xi, Taiwan 2024 - 6/10
- CELSIUM FALLOUT, di Anthony Pun, HK 2024 - 4/10
- THE LAND OF MORNING CALM, di Park RI-Wong, Sud Corea 2025 - 7/10
Shanghai Blues (1984): locandina 2024
27 FEFF : giorno 9
- SHANGHAI BLUES, di Tsui Hark, HK 1984, 9/10
- REWRITE, di Matsui Daigo, Japan 2025 - 3/10
- DECODED, di Chen Sicheng, China 2024 - 6/10
- THE SQUARE, di Kim Bo-solo, Corea Sud 2025 - 7/10
- YA BOY KONGMING! THE MOVIE, di Shibue Shuhei, Japan 2025 - 2/10
Bona (1980): locandina
Insomma il Far East Festival si è rivelato, anche in questa occasione, nonostante la inevitabile presenza di qualche titolo non proprio memorabile, una festa cinefila vivace, variegata, preziosa per il suo sapere accompagnare il pubblico in sala attraverso un entusiasmante viaggio.
Un percorso che, pur virtualmente, impreziosito da proiezioni di film restaurati di registi troppo poco noti come il sudcoreano Lee Hsin (The story of a small town, capolavoro!) il taiwanese Pai Ching-Jui (Accidental trio, Lonely seventeen, magnifici! ) e il giapponese Tanaka Tokuzo (The snow woman, straordinario!), o troppo presto dimenticati come il tentuoso filippino troppo prematuramente scomparso, Lino Brocka (il suo Bona è stupefacente ed anticipato), accompagna i suoi partecipanti a conoscere mondi, luoghi, usanze ed abitudini che aiutano ognuno a sentirsi più coerentemente integrato addentro un pianeta bello, complesso e prezioso proprio perché peculiarmente variegato, rifuggendo quella superficiale e spesso volgare globalizzazione che, ahimè, si rivela pur sempre come un fenomeno testardamente dilagante.
The Story of a Small Town (1980): locandina
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