Nel panorama del cinema indipendente europeo, poche opere riescono a coniugare con tanta delicatezza e forza innovativa l'intimità dei corpi con la profondità delle emozioni come Amori liberi da tabù, il film proposto da Cielo la sera del 2 marzo. Primo lungometraggio di finzione di Ángel Filgueira, il film Cielo Amori liberi da tabù si afferma come un'esplorazione sensoriale del desiderio e delle relazioni contemporanee, lontana dai cliché e ricca di sfumature.
Amori liberi da tabù (2023): scena
Un triangolo che sfida le convenzioni
La trama segue la relazione tra Mariña e Ada, interpretate con straordinaria naturalezza da Lidia Veiga e Ánxela Ríos. Il loro legame, fatto di intimità e complicità, viene messo alla prova dall'arrivo di Tomás (Xulio Besteiro), un amico comune che non assume il ruolo stereotipato di elemento destabilizzante, ma piuttosto di catalizzatore di nuove dinamiche affettive. Il film non si piega alla facile dicotomia tra tradimento e fedeltà, ma esplora come il desiderio possa ramificarsi, senza distruggere necessariamente ciò che esiste già.
La narrazione si sviluppa attraverso sei momenti chiave, distribuiti lungo il corso di un anno, da primavera a primavera. Ogni "capitolo" stagionale non è solo una divisione temporale, ma un riflesso delle fasi che attraversa la relazione tra i protagonisti: la primavera come scoperta, l'estate come esplosione del desiderio, l'autunno come introspezione, l'inverno come fase di stallo, fino a un nuovo inizio che non offre risposte definitive, ma lascia spazio all'evoluzione continua.
Corpi che raccontano
Il nucleo centrale del film Cielo Amori liberi da tabù risiede nei suoi personaggi e nel modo in cui Filgueira li tratteggia: non come archetipi, ma come esseri in perenne divenire. Mariña è la più introspettiva, costantemente in bilico tra il desiderio di stabilità e la paura di perdere se stessa in un amore che cambia forma. Ada, invece, incarna la curiosità e la voglia di esplorare nuove dinamiche senza etichette, mentre Tomás si presenta come una presenza discreta, quasi osservatrice, che non impone ma facilita.
La recitazione, frutto di un intenso lavoro preparatorio tra regista e attori, si basa su quella che Filgueira definisce "un copione delle intenzioni". Non un testo rigido, ma una mappa emotiva che guida i protagonisti scena dopo scena, lasciando spazio all'improvvisazione e alla spontaneità. Questo approccio consente una rappresentazione autentica delle relazioni, in cui ogni gesto, ogni sguardo, diventa più eloquente delle parole.
Amori liberi da tabù (2023): scena
Desiderio, libertà e vulnerabilità
Amori liberi da tabù non è solo un film sulle relazioni poliamorose, ma un'indagine più ampia sul desiderio come forza che sfugge alle categorizzazioni. Filgueira affronta il tema con uno sguardo privo di giudizio, mostrando come l'amore, in qualsiasi forma si manifesti, sia sempre un equilibrio precario tra libertà e vulnerabilità.
La fisicità gioca un ruolo centrale: il contatto tra i corpi diventa linguaggio, veicolo di emozioni che sfuggono alla verbalizzazione. Non c'è spazio per il voyeurismo o la pornografia; la camera, sempre a mano e vicina ai protagonisti, cattura la pelle, i respiri, le esitazioni, senza mai spettacolarizzare l'intimità. La sessualità è trattata con naturalezza, come parte integrante della comunicazione umana, lontana da qualsiasi forma di morbosità.
L'opera si sofferma anche sullo scorrere del tempo e sulla fragilità della giovinezza. Il ciclo delle stagioni diventa metafora dei cambiamenti interiori: come le foglie che cadono in autunno o le libellule che volano fugaci, anche il desiderio e i legami sono destinati a mutare, senza che questo significhi necessariamente una fine.
Un cinema dei sensi
La regia di Filgueira si distingue per la sua immediatezza e sensibilità. La camera a mano, sempre in movimento, segue i personaggi con discrezione, come se cercasse di catturare i pensieri che affiorano sotto la superficie della pelle. Le sequenze girate dagli stessi protagonisti, con videocamere portatili, aggiungono un ulteriore livello di autenticità, trasformando lo spettatore in un osservatore silenzioso, quasi complice delle loro esperienze.
La scelta di ridurre al minimo i dialoghi è una scommessa riuscita: il silenzio, interrotto solo da suoni ambientali e da una colonna sonora discreta, consente di immergersi completamente nelle emozioni dei personaggi. Il montaggio, frutto di un lungo lavoro di riflessione e sperimentazione, contribuisce a creare una narrazione ellittica, in cui i vuoti e le ellissi diventano parte integrante del racconto.
Il film Cielo Amori liberi da tabù si afferma come un'opera coraggiosa e necessaria, capace di esplorare le complessità delle relazioni contemporanee senza fornire risposte preconfezionate. Filgueira, con il suo sguardo empatico e privo di pregiudizi, ci invita a riflettere su come l'amore e il desiderio possano esistere al di là delle convenzioni, in uno spazio in cui la vulnerabilità diventa forza e il contatto umano il linguaggio più autentico.
In un'epoca in cui il cinema spesso si rifugia in formule narrative collaudate, questa pellicola rappresenta una ventata d'aria fresca, un invito a riscoprire la bellezza delle emozioni vissute senza paura, con la consapevolezza che ogni incontro lascia un segno, anche quando le parole non bastano a descriverlo.
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