La morte improvvisa di Maximilian Schell, attore capace e "importante", fa riaffiorare alcune tematiche che a suo tempo sollevarono critiche e polemiche riguardo all’arringa difensiva che l’attore pronunciò (interpretando il ruolo della difesa degli accusati a Norimberga)nel film VINCITORI E VINTI(1961) di Stanley Kramer.
Rivedendo quel film, peraltro splendido, sorgono dubbi e perplessità circa la liceità dei vincitori di giudicare i vinti.
A scanso di equivoci, il giudizio su ciò che fu il nazismo e i suoi orrori non può essere altro che radicale, inappellabile e definitivo, e cioè condanna totale, senza se e senza ma.
Il problema è un altro: è giusto che siano i vincitori a giudicare i vinti? Non sarebbe più giusto un tribunale terzo, composto da giudici che non sono stati coinvolti nel conflitto?
Per fare un esempio: chi ha condannato gli ideatori del bombardamento a tappeto di Dresda? Quale tribunale ha messo in stato d’accusa gli autori del massacro delle fosse di Katyn, e cioè il massacro massivo degli ufficiali polacchi? Chi ha condannato il presidente Truman per aver ordinato lo sgancio di due bombe atomiche, una su Hiroshima e una su Nagasaki? Non furono crimini contro l’umanità? E venendo a fatti più recenti: perché non è stato istruito un processo contro chi lasciò che si perpetrasse il massacro di Srebrenica ad opera dei serbi di Karadzic e Mladic?
E le responsabilità dell’Onu nel genocidio in Rwanda? E quelle della CIA nel colpo di stato in Cile che portò alla dittatura di Pinochet e alla sparizione di migliaia di giovani senza colpa alcuna?
Quando Maximilian Schell legge in aula alcune frasi tratte da un saggio secondo il quale era lecito per uno Stato moderno eliminare coloro che fossero affetti da tare, o inabili o mentalmente deficienti lasciando credere che a scriverlo fosse un tedesco e rivelando poi che si trattava di un noto studioso americano, non dovrebbe invalidare il processo stesso?
E per venire a noi, i massacri che i nostri soldati compirono in Abissinia e in Jugoslavia portarono alla creazione di un dossier in cui diversi nostri generali ed alti ufficiali furono catalogati come criminali di guerra, salvo poi mettere tutto a tacere per non compromettere i nuovi equilibri che si erano venuti a creare con quella che Churchill definì Cortina di ferro?
E’ giusto e sacrosanto che esista un tribunale internazionale come quello dell’Aja, tuttavia sarebbe ancora più giusto mettere in stato d’accusa non solo coloro che non hanno la potenza economica, politica a militare delle superpotenze, ma anche chiunque, in segreto o alla luce del sole, costantemente opera, in piena illegalità ma tracotante della propria forza, per consolidare ed aumentare il proprio potere. Quello che è successo con la funivia del Cermis o nell’episodio del rapimento, con il colpevole appoggio dei nostri servizi segreti e la condiscendenza dei nostri organi istituzionali, di Abu Omar nel nostro Paese e tanti altri episodi, grida ancora vendetta. La lista che ho compilato è del tutto soggettiva e non tiene conto di interpretazioni magari migliori ma che, onestamente, ora non ho ben presenti.
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