Hal & Harper preme sui punti di giuntura cicatrizzati che tutti ci adornano, quelli che ci consentono di tenere insieme i pezzi. E poi ti spezza. E lo sappiamo che adesso la volete vedere subito e invece no. Ancora non c'è.
Troppi film, troppe commedie italiane, troppi pollici giù, prima di arrivare al centro nevralgico delle uscite di questa settimana. Che comunque c'è eh... Si tratta solo di avere pazienza.
Quattro anni di violente azioni militari, atte a realizzare l’evacuazione forzata dei palestinesi da Masafer Yatta. Case, gabinetti, scuole, il parco giochi, i pozzi, i pollai, i recinti di pecore vengono abbattuti, poi ricostruiti di notte e poi abbattuti ancora. Senza soluzione di continuità.
Guillaume Nicloux non realizza un biopic canonico ma cerca di liberarsi dei luoghi comuni del genere restituendo una figura di donna anticipatrice e innovativa, quasi un alieno rispetto alla propria epoca.
Uno degli esempi più straordinari di animazione d'avanguardia europea. Uno dei veri capolavori assoluti del medium dell'animazione e della settima arte surrealista e avveniristica del '900. Ossia: Il pianeta selvaggio di René Laloux in (poche) sale.
Panahi torna davvero alle radici del Neorealismo con un film dove l'azione è continua, girato quasi tutto in esterni autentici, senza l'approvazione del governo. Un film che, come avrebbe detto il compianto Morandini, "ha la traiettoria di una sassata".
Una Bessonata DOC, lo spinoff di una serie che ha fatto sfracelli tra i giovanissimi, il nuovo film di Virzì con Mastandrea misantropo (ma ha un cuore), il nuovo film della Reichardt e una distopia brasiliana sugli anziani e cosa ne facciamo nelle società "avanzate".
Cinematograficamente la città di Torino non si manifesta solo con il TFF. Dal 21 al 26 ottobre si è tenuta infatti la 25° edizione del mitico TOHORROR, che anche quest'anno ha dimostrato la voglia ed il desiderio di guardarsi attorno, sconfinando... Date un'occhiata qui, sconfinate con noi.
La Blichfeldt riesce nel tentativo di combinare l'eleganza di un film in costume con i due generi più censurati della settima arte ovvero il porno e l'horror splatter che arriva anche, in due scene, a omaggiare Lucio Fulci
Perennemente in bilico tra rabbia e malinconia, White è la maschera perfetta per raccontare il tormento interiore del Boss in un’interpretazione di pura immersione che riesce a dare corpo, voce e anima fondendosi completamente con la figura di Springsteen
La tecnologia non è una minaccia, a meno che non sposi il profitto, afferma Lanthimos in un’intervista su Bugonia. Peccato che il matrimonio sia già avvenuto da un pezzo e non ci siano avvisaglie di crisi. Lui lo sa benissimo e lo dice con una chiarezza che più non si può.
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