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I corpi presentano tracce di violenza carnale

Regia di Sergio Martino vedi scheda film

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La recensione su I corpi presentano tracce di violenza carnale

di Carlo75
7 stelle

scena

I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973): scena

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I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973): scena

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I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973): scena

Un misterioso assassino miete vittime tra gli studenti universitari, seminando il panico. Tre studentesse, Daniela, Ursula e Jane, decidono di allontanarsi dalla città di Perugia per rifugiarsi in una villa isolata, nella speranza di sfuggire all killer.  "I corpi presentano tracce di violenza carnale" di Sergio Martino è un giallo all'italiana (slasher) e può essere interpretato come una riflessione sullo sguardo e sul desiderio come forme di aggressione, inserendosi nel filone del giallo tardivo con elementi di delirio e pulsione.  Il film non si limita a mostrare la violenza, ma la analizza attraverso lo sguardo e il desiderio, interpretandoli come forme di prevaricazione e aggressione. Viene anche esplorata la dialettica tra la bellezza dei personaggi e la brutalità della violenza, mettendo in scena la distruzione della bellezza, spingendo il genere giallo verso il delirio e la pulsione, anticipando le tendenze che si completeranno in opere successive.  (Il titolo stesso suggerisce la centralità del tema della violenza, esplorato con un approccio che mira al godimento voyeuristico e sadico, ma che cerca anche di generare un senso di colpa nello spettatore) Martino utilizza la sua abilità tecnica nel dirigere questo giallo-thriller, che ha contribuito a definire il genere e influenzare successivi film di thriller e slasher.  Il film si distingue per un approccio che infrange il realismo, conducendo lo spettatore in una forma di vertigine psichedelica, che si completerà in opere future come Profondo rosso. La sceneggiatura è firmata Sergio Martino e Ernesto Gastaldi. ed è fondamentale nel costruire la suspense, mantenendo alta la tensione. La fotografia di Giancarlo Ferrando gioca un ruolo cruciale nel valorizzare le location di Perugia, mostrando splendidamente il centro storico della città.  Il suo stile fotografico contribuisce a creare l'atmosfera, contribuendo alla suspense e ai momenti di vertigine del film. Nonostante qualche lacuna nella la trama che ha qualche incongruenza, e un finale poco convincente, è un'opera tecnicamente valida e innovativa nel genere, che ho apprezzato molto.

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