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I corpi presentano tracce di violenza carnale

Regia di Sergio Martino vedi scheda film

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La recensione su I corpi presentano tracce di violenza carnale

di Letiv88
7 stelle

Un giallo italiano teso e calibrato, destinato a influenzare il thriller e gli slasher successivi.

I corpi presentano tracce di violenza carnale (1973) di Sergio Martino è uno dei gialli più importanti del periodo e uno dei primi slasher italiani. Insieme a Reazione a catena (1971) di Mario Bava, anticipa molti degli elementi che pochi anni dopo avrebbero definito i grandi slasher americani come Halloween e Venerdì 13Thriller con sfumature horror ed erotiche, il film mantiene ancora oggi un impatto notevole grazie al ritmo, alla suspense e alla gestione della violenza.

Perugia, le studentesse universitarie straniere Jane (Suzy Kendall)Dani (Tina Aumont)Katia (Angela Covello) e Ursula (Carla Brait) si muovono nel contesto accademico sotto la guida del professore Franz (John Richardson). Quando un misterioso assassino prende di mira il gruppo, le ragazze si rifugiano in una villa isolata in campagna seguendo il consiglio dello zio di Dani. Durante il viaggio incontrano Roberto (Luc Merenda), un giovane medico diretto nello stesso paese, e Stefano (Roberto Bisacco), ossessionato da una delle ragazze. Arrivate alla villa, la minaccia dell’assassino cresce e la storia si sviluppa in un crescendo di suspense che mantiene lo spettatore sulle spine fino all’ultimo minuto, senza svelare l’identità del killer o il finale.

Sergio Martino dirige con attenzione, combinando effetti speciali artigianali e un montaggio sperimentale che rendono le sequenze violente efficaci e coinvolgenti. Le inquadrature sono curate, e l’ambientazione, insieme alla fotografia, contribuisce a creare un’atmosfera tesa e inquietante. Alcune scene all’inizio del film risultano lente e prolungate, e questo riduce temporaneamente la capacità di mantenere alta la tensione e l’attenzione dello spettatore, ma nel complesso la regia resta efficace e funzionale alla costruzione della suspense.

La sceneggiatura, firmata da Martino e Ernesto Gastaldi, costruisce una tensione costante, giocando su sospetti, ambiguità e relazioni tra i personaggi senza mai rivelare troppo. Le quattro protagoniste – JaneDaniKatia e Ursula – sono delineate con tratti distinti e credibili, e i dialoghi rendono naturale la loro interazione, alternando momenti di leggerezza a situazioni cariche di inquietudine. L’intreccio è calibrato: ogni apparizione di Stefano o di Roberto contribuisce a incrementare la suspense e la paranoia, senza mai appesantire la narrazione. Le scelte narrative mantengono il mistero intatto fino alle fasi finali, e il ritmo complessivo, pur con alcune scene più lente all’inizio, tiene sempre vivo l’interesse dello spettatore.

Il film vanta un cast ben diretto, con interpretazioni che contribuiscono a creare tensione e atmosfera. Suzy Kendall, attiva nel thriller e nel cinema soft-erotico italiano tra gli anni ’60 e ’70, interpreta Jane, donna lucida e determinata. Tina Aumont è Daniela, emotivamente sensibile ma pronta a reagire quando necessario.

Angela Covello e Carla Brait interpretano rispettivamente Katia e Ursula, una coppia lesbica. Luc Merenda è Roberto, giovane medico dal fascino immediato, la cui presenza scenica e carisma, già noti negli anni ’70 per i ruoli nel poliziottesco italiano, arricchiscono la tensione della vicenda. Roberto Bisacco è Stefano, ossessivo e minaccioso, figura che alimenta la suspense. John Richardson interpreta il professor Franz, docente universitario che interagisce con le protagoniste senza anticipare sviluppi cruciali della trama.

Negli ultimi trenta minuti il film costruisce un lungo gioco di “gatto e topo” nella villa, con l’assassino che insegue l’ultima ragazza. Queste sequenze hanno reso I corpi presentano tracce di violenza carnale un vero precursore dello slasher, anticipando elementi poi tipici del genere: assassino misterioso, vittime isolate e scene di tensione calibrate. All’estero il film è noto con il titolo Torso, scelto perché più diretto e incisivo rispetto all’originale italiano, suggerendo immediatamente la violenza e la brutalità presenti nella storia.

È il “thriller all’italiana” più amato da Quentin Tarantino, che lo ha proiettato al QT-Fest, il festival semestrale organizzato dall’Austin Film Society, mostrando copie dei suoi film preferiti.

I corpi presentano tracce di violenza carnale resta un giallo italiano che costruisce tensione graduale, riuscendo a bilanciare suspense, caratterizzazione dei personaggi e momenti di violenza in modo coerente e calibrato. La regia, la sceneggiatura e il cast contribuiscono a un’esperienza complessiva che mantiene il film rilevante anche a distanza di decenni.

 

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