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Full Metal Jacket

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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La recensione su Full Metal Jacket

di steno79
9 stelle

Uscito in sala l'anno successivo rispetto a "Platoon" di Oliver Stone, il film di Kubrick si inserisce nel filone dedicato alla guerra del Vietnam, ma per certi versi se ne discosta, poichè tratta questo tema in maniera più "astratta" e meno legata alla contingenza storica rispetto ad altre opere analoghe (qui quello che conta è soprattutto il processo di disumanizzazione dei protagonisti che si conclude, in maniera onirica, con il canto del Mickey Mouse Club). Il film è all'altezza del genio di Kubrick: è un'opera meticolosa e curatissima, sia a livello figurativo che a livello sonoro (anche grazie a una colonna sonora straniante, dove sono state inserite a tratti canzoni dell'epoca, che creano un forte contrasto con le immagini). Non tutti lo hanno amato comunque: tra le accuse più ricorrenti che gli sono state rivolte quelle di non aver rappresentato in maniera attendibile il Vietnam (ricreato completamente negli studi inglesi con palme importate dalla Spagna), di avere personaggi poco sviluppati, e di uno scarto stilistico troppo accentuato fra la prima e la seconda parte (l'unica che condivido parzialmente è quest'ultima, poichè effettivamente si ha l'impressione che la seconda parte sia meno focalizzata e compatta rispetto a quella ambientata a Parris Island). Fra gli attori spiccano Vincent D'Onofrio come soldato Pyle, geniale soprattutto nelle scene in cui il personaggio è colto dalla follia e ingrassato 30 kg per la parte, il diabolico istruttore delle reclute Romald Lee Ermey, che era stato un vero istruttore dei Marines e il cui ruolo nel film è diventato iconico, al pari dei suoi folli monologhi, mentre il protagonista Matthew Modine è servito da un ruolo meno memorabile e servì soprattutto come garanzia di richiamo commerciale. "Full metal jacket" è paradossalmente diventato un film sottovalutato soprattutto in America, certamente non fra i più ricordati del regista, ma in realtà è un aggiornamento efficace, disilluso e spietato delle tematiche antimilitariste già trattate in "Orizzonti di gloria", qui con meno pathos e più distacco.

voto 9/10

 

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