Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Probabilmente il primo capolavoro di Fellini, un film dove l'elemento autobiografico è ancora forte, ambientato nella provincia romagnola tanto amata e contemporaneamente detestata dal riminese. Emerge il ritratto di una gioventu' alla deriva, senza sogni nè ideali, che può avere ispirato molti anni dopo anche Muccino per l'Ultimo bacio. Lo stile non si è ancora abbandonato ai deliri barocchi e visionari e conserva una fluidità ammirevole, anche considerando la natura corale dell'opera; alcuni ascrivono quest'opera alla corrente neorealista, per quanto già si intravvedano le fondamentali differenze del cinema di Fellini, meno orientato in un senso cronachistico e più attento al dato introspettivo e psicologico. Tra le diverse vicende quella più interessante è quella di Franco Fabrizi, un mediocre seduttore che si fa incastrare contro voglia nel matrimonio, mentre Alberto Sordi, pur bravo, resta un pò in ombra, pur avendo a disposizione uno dei momenti più iconici del film, quello in cui fa il gesto dell'ombrello ai lavoratori; anche il personaggio di Moraldo, interpretato da Franco Interlenghi, è più approfondito ed è quello in cui l'autore si rispecchia più da vicino. La scena del veglione in maschera è certamente da antologia, e non è l'unica. Pur essendo uno dei migliori film del maestro, oggi forse è un pò dimenticato, e meriterebbe di essere riscoperto dalle nuove generazioni. All'epoca vinse un Leone d'argento alla mostra di Venezia, e contribui' a imporre il nome del giovane regista. Notevole anche la prestazione di Achille Majeroni nella parte del vecchio ambiguo che tenta di sedurre Leopoldo Trieste, coraggiosa rappresentazione dell'omosessualità in un'epoca in cui ancora non era ammessa sugli schermi.
voto 9/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta