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La storia infinita

Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film

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Thrombeldimbar

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La recensione su La storia infinita

di Thrombeldimbar
6 stelle

La Storia Infinita è un fantasy derivativo, incapace (a quanto pare) di rendere giustizia al romanzo omonimo di Michael Ende. Un fantasy ad oggi datato e con una sceneggiata scarna allestita con i pochi attori protagonisti che non rappresentano certo l'élite della categoria. Un film sostanzialmente concepito per un pubblico non adulto. Un'opera parzialmente semplice, dozzinale. Insomma La Storia Infinita è un film mediocre ed infantile? Bè non proprio, o meglio se paragonato agli standard moderni sì, soprattutto quando vengono presi in esame gli effetti speciali e la semplicità della storia. Tuttavia una critica attenta non si fa ingannare, prendendo come parametro di giudizio obbiettivo gli anni Ottanta per decretarne il vero valore. La Storia Infinita quindi sì, è un'opera figlia del suo tempo al 100% ma c'è molto di più fortunatamente. Questa storia sa farsi valere perchè capace di sfuggire ai meandri dell'anonimato con una interessante filosofia di fondo. Ci troviamo di fronte a una fantasia malata, il cancro rappresentano da quelle nubi scure e minacciose del "Nulla" sta sempre più velocemente inghiottendo tutto.. Questo è un messaggio diretto e crudo e che fa riflettere soprattutto lo spettatore adulto.. Il mondo di Fantàsia quindi rischia l'estinzione se il giovane Atreyu (Noah Hathaway) non raggiungerà quel cuore malato per guarirlo. Ma solo Bastian (Barret Oliver), un bambino introverso vittima di bullismo che proviene dal mondo degli uomini è in grando di guarire l'imperatrice (Tami Stronach). Questo è un mondo fantastico che non può morire, perchè l'umanità moderna ha perso molto.. Ha perso il gigante Mordiroccia, i bizzarri maghetti della foresta, il pipistrello addormentato, il veloce drago volante Falkor, il "fortunaDrago", il malvagio lupo Gmork, e Artax il cavallo dal bianco manto. L'umanità non sogna più, il "paradosso" di quei fatti straordinari viene neutralizzato e l'equilibrio dell'infinito tutto inconcepibile viene meno, e questo resta inevitabilmente il dramma da stabilizzare. Atreyu avendo superato le Paludi della tristezza, dopo l'incontro inconcludente con il saggio Morla e tante altre peripezie raggiunge con il fido FortunaDrago l'imperatrice di Fàntasia, ma adesso Bastian e tutti noi altri dobbiamo ristabilire quegli equilibri universali.. 

Questa è senza dubbio la sfumatura concettuale più importante dell'opera di Michael Ende, e anche se il regista poteva fare probabilmente di meglio non resta cosa da poco.

 

5-6/10

 

 

 

 

 

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