Regia di John Huston vedi scheda film
Un film che entra di prepotenza nella storia formativa della settima arte. Un'Opera (O) che racconta nel più intimo la fragilità dei suoi interpreti diventando di per sé una sorta di biografia in terza persona. Se le figure della Monroe (interpretazione vissua intimamente come mai prima s'era visto fare) e di Clift sono esplicitamente autobiografiche, un po' più arzigogolata lo è quella di Gable, splendido nella scena del cavallo.
Un film non facile, di comprensione non immediata, ma maledettamente bello nella sua complessità. 9
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