Regia di Howard Hawks, Richard Rosson vedi scheda film
Scarface - Lo sfregiato (1932), diretto da Howard Hawks e prodotto da Howard Hughes, è una delle colonne portanti del cinema gangster degli anni '30 e un'opera seminale che ha plasmato il genere. Liberamente ispirato alla vita del gangster Al Capone, il film si distingue per la sua violenza brutale e il suo cinismo senza compromessi, tanto da affrontare pesanti problemi di censura. Più di un semplice poliziesco, è una feroce satira del Sogno Americano distorto e un tragico studio di un uomo consumato dalla propria brama di potere.
Nella Chicago del Proibizionismo, Tony Camonte è una guardia del corpo spietata e ambiziosa al servizio del boss mafioso Johnny Lovo. Approfittando dell'ondata di violenza tra bande rivali, Tony inizia una sanguinosa ascesa al potere, eliminando senza rimorso chiunque si frapponga tra lui e il controllo del contrabbando di alcolici. La sua scalata è spinta da un'ambizione smisurata e da un'attrazione malsana per la sua stessa sorella, Cesca. Aiutato dal fedele amico Guino Rinaldo, Tony diventa presto il padrone assoluto del sottobosco criminale, guadagnandosi il soprannome "Scarface" per una vistosa cicatrice sul volto. Ma la sua paranoia, la gelosia ossessiva e la violenza che lo hanno portato in cima iniziano a minare dalle fondamenta il suo impero, attirando su di lui l'attenzione della polizia e la vendetta dei suoi nemici.
Scarface è un film di una potenza primitiva e modernissima. La regia di Howard Hawks è dinamica e spietata, con sequenze di violenza che furono scioccanti per l'epoca (come la famosa strage del giorno di San Valentino, ispirata a un fatto reale). Il film è ricco di un simbolismo audace: l'immagine ricorrente della "X" che segna la morte imminente dei personaggi e l'insegna al neon che lampeggia "The World Is Yours" ("Il Mondo è Tuo"), diventano il leitmotiv dell'ossessione di Tony.
Paul Muni, nel ruolo del protagonista, offre una performance esplosiva e carismatica, creando un antieroe che è al tempo stesso repellente e magnetico. Tony Camonte non è un gentiluomo come i gangster interpretati da Cagney o Robinson; è un animale selvaggio, primitivo e psicoticamente insicuro. Il film non glorifica il crimine, ma lo mostra nella sua cruda brutalità, servendo come un'esplicita condanna sociale. La sceneggiatura di Ben Hecht è tagliente e cinica, sottolineando le ironiche connessioni tra il mondo del crimine e quello degli affari "rispettabili".
Scarface è molto più di un classico gangster movie: è un'opera tragica e spietata sull'auto-distruzione. La sua influenza è immensa, ispirando direttamente il remake di Brian De Palma del 1983 e innumerevoli altre pellicole. È un ritratto indimenticabile di un uomo che, nel suo folle tentativo di possedere il mondo, finisce per essere posseduto e distrutto dalle sue stesse ossessioni. Un capolavoro crudele e necessario, che rimane una delle analisi più feroci dell'ascesa e caduta di un criminale mai realizzate.

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