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Queen Kelly

Regia di Erich von Stroheim vedi scheda film

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La recensione su Queen Kelly

di port cros
8 stelle
82ma MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2025) - PRE-APERTURA
 
La preapertura della 82ma Mostra del Cinema di Venezia presenta in prima mondiale il nuovo restauro di Queen Kelly, film muto, incompiuto e maledetto di Erich Von Stroheim.
 
La trama: nel fantastico regno mitteleuropeo di Coburgo-Nassau, la crudele regina è innamorata dell'aitante principe Wolfram, suo promesso sposo. L'uomo invece, dopo un incontro fortuito con l'orfanella Patricia Kelly novizia in un convento di suore, se ne invaghisce al punto di appiccare un incendio per ritrovarla. Scopertili in intimità, la regina inferocita li fustiga e rimanda la ragazza al convento, dove le giunge una missiva della zia, morente in Africa, che la implora di raggiungerla per un ultimo saluto.
 

Gloria Swanson, Walter Byron

Queen Kelly (1928): Gloria Swanson, Walter Byron

 
Il film fu ideato e progettato da Erich Von Stroheim come opera-fiume di ben cinque ore di durata, senonché durante la lavorazione nel 1928 i produttori e la stessa protagonista Gloria Swanson decisero di licenziare il regista, spaventati dai costi crescenti e dalle sequenze audaci che avrebbero senza dubbio indispettito i censori. Il film incompiuto venne messo da parte per qualche anno, poi ne uscì in sala una versione breve di 75 minuti con un finale sbrigativo e posticcio. Già oggetto di restauro nel 1985, oggi Dennis Doros presenta un nuovo restauro- ricostruzione con cui si propone anche di completare almeno in parte la pellicola, con una nuova colonna sonora composta appositamente per l'occasione da Eli Denson  e cercando, tramite fotografie di scena e didascalie tratte dalla sceneggiatura originale di Von Stroheim, di dare almeno un'idea della grandiosa visione complessiva del suo autore.
 
La mano di Von Stroheim, autore mitico noto per il suo maniacale perfezionismo, si avverte in svariate sequenze di grande impatto, come l'incontro tra Kelly e Wolfram, l'incendio nel convento, le crisi isteriche della prepotente regina. Il film risulta oviamente sbilanciato, ma va tenuto a mente che si tratta in realtà dell'incipit di un'opera che doveva durare cinque ore e ve ne sono almeno tre mancanti, con sviluppi che ci dobbiamo accontentare di leggere nelle didascalie. Quel che vediamo contiene scene sicuramente molto audaci per l'epoca, con la novizia che si innamora di un principe e gli lancia addosso le sue mutande. Ancora più scandaloso doveva risultare il finale, mai girato, in cui la protagonista si convertiva nella tenutaria di un bordello africano. Domina lo schermo il magnetismo della protagonista Gloria Swanson che, da grande interprete del muto, sapeva esprimere con gli sguardi e le espressioni del volto quello che non poteva dire con parole e dialoghi.
 
La visione in Sala Darsena al Lido è ancora più interessante poiché permette di rivivere una delle caratteristiche salienti delle proiezioni del cinema muto: l'accompagnamento musicale eseguito dal vivo da un'orchestra presente in sala, in questo caso il Syntax Ensemble.
 
Rimane il rimpianto per il capolavoro che Queen Kelly sarebbe certamente stato se fosse stato permesso all'autore di portare a compimento il suo progetto.
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