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Il ragazzo selvaggio

Regia di François Truffaut vedi scheda film

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La recensione su Il ragazzo selvaggio

di steno79
9 stelle

Basato sulla storia vera di Victor dell'Aveyron, un ragazzo trovato allo stato selvaggio in una foresta francese del Massiccio centrale verso la fine del Settecento, "L'enfant sauvage" è un film insolito nell'opera di François Truffaut, ma resta certamente uno dei suoi lavori più rigorosi e intensi. Quasi tutto il film si concentra sul rapporto fra Victor e il dottor Itard, che cerca di recuperarlo alla vita sociale, ed in effetti il processo educativo è il fulcro e la vera ragione di essere dell'opera, processo caratterizzato da molte difficoltà, timidi successi e improvvise regressioni (infatti, è un film che solitamente viene mostrato ad aspiranti insegnanti, soprattutto quelli, come il sottoscritto, che si occupano di ragazzi disabili). Truffaut non concede nulla alla facile spettacolarità e gira in un bianco e nero piuttosto austero, con omaggi al cinema muto (diverse sequenze si chiudono con la dissolvenza a iride tipica dei film muti) e una colonna sonora composta da musiche di Vivaldi, molto in sintonia con le immagini. E' un film che comunica i suoi contenuti in maniera essenzialmente visiva, con dialoghi ridotti all'essenziale: indubbiamente le immagini hanno un potere di suggestione molto forte, unito a una vicenda appassionante che ricorda quella di Anna dei miracoli di Arthur Penn, con cui "Il ragazzo selvaggio" regge benissimo il confronto. Il regista è anche il protagonista nel ruolo del dottor Itard e fornisce un'onesta performance, una delle sue più sentite, ma resta memorabile l'interpretazione del gitano Jean-Pierre Cargol, un Victor di fisicità impressionante che fornisce ulteriore evidenza della maestria di Truffaut nel dirigere attori di giovanissima età. Uno dei grandi meriti de "L'enfant sauvage" è quello di non aver idealizzato in senso sentimentale la materia narrativa, neanche nel finale pur quietamente ottimista, ma anche quello di fare un uso giudizioso degli estratti in voce off dai diari di Itard. Sembra che il film fosse molto amato dal grande Alfred Hitchcock, con cui Truffaut ebbe un significativo rapporto che portò alla stesura del suo celebre libro sui film del maestro britannico. voto 9/10 

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