Regia di Emir Kusturica vedi scheda film
Ai tempi del generale Tito, nel 1950, il compagno Mesa (Manojlovíc), buon padre di famiglia e indefesso puttaniere, viene spedito dal Cominform al confino per la spiata di un'amante gelosa. La vicenda paterna viene raccontata in buona misura dalla prospettiva del figlio più piccolo, un simpatico sonnambulo (Debartoli), sotto i cui occhi scorrono tradimenti, fanatismo politico e tutto l'assurdo e paludato vecchiume del regime. Kusturika entra nella storia del cinema con un film che guarda corrosivamente tanto alla cultura patriarcale dei paesi slavi, quanto al loro ossequio alla magniloquenza dell'apparato di partito. Richiami al neorealismo, poesia e qualche lungaggine si mescolano in un risultato originale, piacevole, a tratti commovente. Palma d'oro al Festival di Cannes 1985. Sceneggiatura di Abdulah Sidran, che aveva già fornito a Kusturika il soggetto di Ti ricordi di Dolly Bell?.
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