Regia di Marco Risi vedi scheda film
Se ancora oggi non vi sono certezze, il film nasce in un periodo in cui la vicenda era avvolta nel buio più totale. È questo l'unico motivo per cui vale la pena vederlo oggi, la fascinazione del periodo in cui viene girato. Per il resto è il solito Risi, con personaggi grotteschi e poco credibili ed uno sviluppo della vicenda a corrente alternata.
La sera del 27 Giugno 1980 il volo Itavia IH970 si inabissa nelle profondità del Tirreno, in una zona nei pressi di Ustica. Sin da subito il mistero si infittisce: cedimento strutturale? Ordigno esplosivo? Abbattimento del velivolo? Ad indagare sulla vicenda Rocco Ferrante, giornalista del Corriere della Sera, fermamente convinto dell'ipotesi missile. Si scontrerà con una dura realtà, fatta di silenzi, omissioni, boicottaggi, omertà.
Uscito nel 1991, il film è cronologicamente molto vicino ai fatti; questo rappresenta l'unico vero, grande punto a suo favore. L'aura di mistero ed incertezza che deriva da una totale non conoscenza della verità, fa di questa pellicola un oggetto di culto per chi ha vissuto la tragedia del DC9 Itavia, ma non per chi ha deciso di saperne di più o vuole affidarsi al film per scoprire la vicenda per la prima volta.
I difetti principali de "Il muro di gomma" sono infatti legati in parte al cinema che da sempre ha fatto Risi (personaggi assolutamente sopra le righe o caricaturali, bruschi passaggi di ritmo e/o narrazione) ed in parte alla narrazione molto in voga durante il periodo di realizzazione dello stesso: complottista, talvolta un pelino disonesto, sembra una versione estesa e dialogata dei video che venivano mandati in onda su "Telefono Giallo". Passa, ma solo perché conserva in se un indubbio fascino, nell'essere stato realizzato prima che vi fossero davvero dei concreti spiragli alla vicenda. Per il resto è un prodotto vagamente caricaturale nel tratteggiare i personaggi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta