Regia di Jasmila Zbanic vedi scheda film
Luna e Amar vivono insieme e stanno cercando di avere un figlio. Quando lui viene sospeso dal lavoro perché trovato a bere alcol, inizia ad avvicinarsi a un suo ex compagno di armi mussulmano, che gli trova un posto da insegnante all’interno della sua comunità integralista. Luna, tuttavia, è molto scettica nei confronti del nuovo percorso che Amar ha intrapreso. La regista bosniaca Jasmila Zbanic ci mostra, da vicino, e schivando facili stereotipi, cosa può rappresentare la religione mussulmana per una persona che attraversa un momento di crisi personale: un appiglio sicuro a cui aggrapparsi, un nido che, almeno per il momento, fornisce risposte sicure e prefabbricate ai quesiti della vita. Peccato che questo rappresenti, almeno per le donne, una sostanziale rinuncia alla propria libertà di scelta e autodeterminazione: nella comunità in cui Amar viene accolto, le femmine sono coperte da capo a piedi da un burka, pensano solo ai figli come massima realizzazione di sé stesse, e accettano tutto questo come scontato e naturale. La vicenda, però, insegna che è sempre possibile cercare un proprio sentiero personale, al di fuori delle imposizioni dogmatiche: è ciò che sceglierà di fare la protagonista, anche a costo di mettere in discussione le proprie speranze e necessità.
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