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Julie & Julia

Regia di Nora Ephron vedi scheda film

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La recensione su Julie & Julia

di Souther78
5 stelle

Film a due protagoniste e due marce. Un po' altalenante nel ritmo, e quindi anche nel risultato. L'idea di partenza e l'esecuzione non sono pessime, ma purtroppo tendono a declinare fatalmente. Odioso il personaggio interpretato da Meryl Streep, ma a tratti irritante anche la fan fissata di Amy Adams. Comunque carino ma non riuscitissimo.

 
Lo spunto è interessante, e l'incipit accattivamente. Nora Ephron, sceneggiatrice del capolavoro senza tempo Harry ti presento Sally, a parer di chi scrive, non ha mai saputo eguagliare le vette raggiunte in quella commedia, che ha finito per scimmiottare qua e là nei panni di regista, anche riciclando Meg Ryan, con risultati però non paragonabili.
 
L'idea di partenza si dimostra capace di calamitare la curiosità dello spettatore, specie quello italiano che non ha probabilmente alcuna idea di chi siano le protagoniste. L'atmosfera francese del secondo dopoguerra e Meryl Streep sono una sicura fonte di richiamo, e, in effetti, l'inizio è la parte più pregevole dell'opera. Accanto a Julia, poi, vediamo l'immancabile Stanley Tucci, che negli USA si è ormai ritagliato il ruolo di docente di vita italiana, e, in generale, europea (probabilmente senza averne grande titolo, comunque).
 
Nel presente, comunque pure passato al tempo della produzione, troviamo invece Amy Adams, accompagnata da Chris Messina (altro italoamericano), che, in un simbolico parallelismo, ci viene mostrata all'atto di trasferirsi a Manhattan.
 
L'impianto narrativo ruota dunque attorno al binario, con le vite delle due protagoniste ampiamente sovrapposte nella fase di apprendimento e divulgazione della cucina francese alle masse americane. Ciascuna, ovviamente, con i metodi concessi dal proprio periodo storico. Anche la dimensione sociale, quindi, sembra interessante, consentendoci di osservare le differenze in mezzo secolo di cambiamenti.
 
Purtroppo, però, l'esordio stuzzicante inizia a perdere verve nella fase centrale: l'ironia, concentrata per lo più nel racconto di Julie e delle sue peripezie, cede il passo alla ripetitività. 
Probabilmente, lo stesso soggetto è carente: il personaggio assegnato a Meryl Streep è odioso, anche nella versione italiana, per via della caratteristica voce stridula, e di un comportamento che la fa assomigliare a una persona sotto effetto di stupefacenti in qualsiasi sua interazione. Peraltro, la sua improvvisazione nel farsi docente di un'arte culinaria che lei stessa ha a malapena sfiorato, agli occhi di un europeo può sembrare quasi un raggiro.
 
Julie, al contrario, sembra una fan un po' immatura ed esaltata, e quasi ci aspettiamo che l'opera viri verso il drammatico, un po' sulla falsariga di The fan - il mito, in cui l'ossessione di un fan finisce per avere effetti nefasti sul suo idolo.
 
Inutile dire che alcune scene di "cucina" sono semplicemente ributtanti, e sicuramente qualunque persona vegetariana/vegana non può non sentirsi profondamente a disagio nell'assistervi.
 
Il bilancio finale sconta un epilogo alquanto sterile, personaggi probabilmente di scarso interesse, e un ritmo incostante, che alterna dialoghi frizzanti a periodi di vuoto e staticità narrativa. Comunque pregevole lo sviluppo in parallelo delle due storie di vita, con un cast degno di nota e alcune buone idee.
 
Piccolo addendum ai riferimenti finali: purtroppo, anche la giovane Julie ci ha lasciati, nel 2022, per un improvviso infarto a 49 anni. Cercando in Rete le cause, troviamo (senza averlo chiesto) siti di debunking che ci "rassicurano" che non è morta a causa dei "vaccini" covid e relativi richiami, in quanto..... il marito ha dichiarato che è morta di infarto (sic!). Rassicurati da cotanta scienza applicata, prendiamo quindi atto che ormai sia normale morire a 12, 30, o 49 anni di infarto, mentre è una pura coincidenza che fino al 2021 ciò non avvenisse.
 
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