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Lars e una ragazza tutta sua

Regia di Craig Gillespie vedi scheda film

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La recensione su Lars e una ragazza tutta sua

di Antisistema
7 stelle

CICLO - IL CINEMA DELLA SOLITUDINE SENTIMENTALE - INCEL, FEMCEL ED ALTRI SOFFERENTI PER AMORE

1# L'EREDITIERA DI WILLIAM WYLER (1949): LA PRIMA FEMCEL //www.filmtv.it/film/15910/l-ereditiera/recensioni/938289/


2# NESSUNO MI SALVERA' DI EDWARD DMYTRYK (1952): LA SALUTE MENTALE NEGATA //www.filmtv.it/film/31968/nessuno-mi-salvera/recensioni/1050847/#rfr:user-96297

 

3# MARTY - VITA DI UN TIMIDO DI DILBERT MANN (1955): L'ORIGINE DELL'INCEL E DELLA FEMCEL //www.filmtv.it/film/4184/marty-vita-di-un-timido/recensioni/1051519/#rfr:user-96297

 

4# TEMPO D'ESTATE DI DAVID LEAN (1955): L'AMORE AI TEMPI DELLA GARDENIA //www.filmtv.it/film/7045/tempo-d-estate/recensioni/931643/#rfr:user-96297

 

5# CALLE MAYOR DI JUAN ANTONIO BARDEM (1956): UN MASCHILE MESCHINO/UN FEMMINILE RASSEGNATO //www.filmtv.it/film/32496/calle-mayor/recensioni/1052131/#rfr:user-96297

6# LA PRIMA VOLTA DI JENNIFER DI PAUL NEWMAN (1968): EMANCIPAZIONE DAL PICCOLO MONDO DELLA PROVINCIA //www.filmtv.it/film/5485/la-prima-volta-di-jennifer/recensioni/1052562/#rfr:user-96297

 

7# TAXI DRIVER DI MARTIN SCORSESE (1976): ESSERE CONTRO //www.filmtv.it/film/7025/taxi-driver/recensioni/1015343/#rfr:user-96297


8# L'INSOLITO CASO DI MR. HIRE DI PATRICE LECONTE (1987): L'IMMAGINE DELLA PERFEZIONE FEMMINILE INAFFERRABILE //www.filmtv.it/film/3595/l-insolito-caso-di-mr-hire/recensioni/1053136/#rfr:user-96297

 

9# NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI DI KRYTZSTOF KIESLOWSKI (1988): ESSERE E SENTIRSI SOLI //www.filmtv.it/film/4700/breve-film-sull-amore-o-non-desiderare-la-donna-d-altri/recensioni/1053278/#rfr:user-96297


10# DOLLY'S RESTAURANT DI JAMES MANGOLD (1995): IL PESO DELLA REPRESSIONE DEI SENTIMENTI //www.filmtv.it/film/15183/dolly-s-restaurant/recensioni/1053901/#rfr:user-96297

 

11# LARS E UNA RAGAZZA TUTTA SUA DI CRAIG GILLESPIE (2007): EMPATIA PSICOLOGICA 

 

 

Lars Lindstrom invita Bianca, un'amica conosciuta su Internet, a casa sua. Presenta Bianca a suo fratello Gus e sua moglie Karen, i quali rimangono sbalorditi. Non sanno cosa dire a Lars, poiché Bianca è una bambola gonfiabile.

 

 

Secondo uno studio statunitense del 2022 messo a disposizione della “National Library of Medicine”, il 38% degli incel aveva diagnosi cliniche in merito a disturbi psicologici. Depressione, ansia, dismorfofobia, neuro-divergenze e autismo, sono largamente riscontrati da psichiatri e psicologi, aventi in cura celibi involontari.
Tutti fattori invalidanti nelle relazioni sociali, con conseguente difficoltà nello stringere amicizie e quindi riuscire ad avere un contatto con l’altro sesso. La situazione è aggravata dai costi necessari per accedere alle terapie, nonché dall’indifferenza sociale nei confronti dei problemi di salute mentale.
Lars Lindstrom (Ryan Gosling) è un uomo di 27 anni, stabilitasi in una piccola cittadina di provincia. Tutto casa, lavoro e chiesa, risulta ben voluto dalla comunità dati i suoi modi gentili e cortesi, non destando preoccupazioni nel fratello Gus (Paul Schneider).
Un certo stigma talvolta perviene dai parrocchiani, che lo etichettano come omosessuale per il suo essere scapolo da sempre o dalla cognata Karin (Emily Mortimer), molto preoccupata per la condizione di isolamento, senza riuscire a farlo recedere da tale situazione.
Lars rientra nel 38% degli incel, a cui hanno diagnosticato problematiche psicologiche. Affetto da paure irrazionali per rischio parto  come causa di morte della madre, con il tempo ha sviluppato comportamenti evitanti e aptofobia. I due fratelli vivono nella stessa proprietà, ma mentre Gus condivide una comoda casa con la moglie, Lars si è stabilito nel garage.
Il regista Craig Gillespie ha incentrato il proprio cinema su “outsiders”, rappresentati attraverso uno stile indie assai affine ai gusti del festival di Toronto in cui venne presentato con gran successo.
La materia trattata è di un certo peso, però narrata con un tocco da commedia misto ad un lieve tono di dramma, affiorante qua e là. Ne esce fuori una pellicola soffice e candida come la neve ricoprente la gran parte del paesaggio urbano, accentuando l’isolamento di Lars, coprendo i problemi e reprimendo le emozioni, lasciando un piccolo spiraglio per non soffocarlo.
“Io sto bene” ripete Lars, ogni qualvolta affrontano l’argomento della sua solitudine, chiudendosi poi in un mutismo radicale al solo nominare della madre e del padre. Uno scudo protettivo per difendersi dall’inaffrontabile, in attesa di fuggire nella sua abitazione, rimuginando continuamente nel torbido dei propri pensieri irrisolti. Assecondato nei contrasti da immagini limpide, l’oscurità tetra dell’isolamento non viene spinta mai eccessivamente dalla fotografia, volutamente a distanza dagli anfratti oscuri della psiche sofferente di Lars.

 

Ryan Gosling

Lars e una ragazza tutta sua (2007): Ryan Gosling


Ryan Gosling reprime il suo sex appeal abbagliante, tramite una perfomance puramente gestuale, ricorrendo a dei baffetti come aiuto per accentuare la propria condizione straniante. La possibile soluzione dei travagli, non passa tramite psicologismi elaborativi tanto cari al cinema indie americano - seppur la figura irrinunciabile della psicologica con tanto di terapie poco ortodosse non manchi -, ma tramite una donna, che sia una sex-doll ordinata su internet poco importa.
Una figura femminile a lungo cercata e finalmente trovata - seppur comprata -. C’è anche un background cucito di tutto punto; il suo nome è Bianca, una missionaria brasiliana in sedia a rotelle, trattata dall’uomo in tutto e per tutto come un essere umano reale.
Il fratello, la cognata e tutta la città asseconda Lars nel proprio convincimento, sperando, come affermato dalla psicologa, che questo processo lo aiuti ad elaborare le problematiche irrisolte.
Gillespie crea le situazioni più disparate in cui si diverte a mettere in scena le improbabili reazioni della gente del posto, innanzi a questa relazione dissonante tra un essere animato/inanimato.
Si prendono le distanze da ogni rappresentazione negativa della provincia, a favore del suo lato più solidale e comunitario. Un inno umanista, dove Lars si vede restituita tutta la gentilezza donata agli abitanti nel corso degli anni, che nonostante qualche titubanza si stringono attorno a lui.
Persino la più conservatrice di tutte le istituzioni, la religione assume una valenza inclusiva e progressista. Il Dio cristiano, come declamato dal prete nei sermoni, è un’essenza di puro amore nei confronti dei propri figli; più di quel padre terreno mai presente nella vita di Lars. In questo Bianca non diventa mai bambola-oggetto dei desideri maschili - in verità Lars risulta molto casto nei suoi confronti -, quanto una sorta di madre mancata lungamente desiderata, ma mai conosciuta.

Scevra da possibili letture oggettificanti nei confronti del femminile, la sex-doll diventa una fuga da una condizione sofferente di isolamento auto-percepita come insostenibile. Unico transfert possibile per esternare il celato, in mancanza di qualsiasi altro contatto da parte di un’umanità che infondo lo vuole bene, ma non ne comprende i comportamenti.
Peccato che Gillespie si lasci prendere qua e là troppo la mano dall’esperimento terapeutico originale, con tanto di esagerata parentesi ospedaliera fuori luogo, che tira il meccanismo verso o un grottesco mal gestito. Ma a suo favore si deve affermare come “Lars e una ragazza tutta sua” (2007), diventi portabandiera del cinema dell’alienazione generato dalle difficoltà relazionali sorte in modo preponderante con il nuovo millennio. Il ritratto di una realtà angosciante, non sfocia in un nichilismo disperante, grazie ad un’immagine positiva ed empatica nello sguardo, nei confronti delle difficoltà maschili e della figura di un incel - stavolta esponente della piccola borghesia, estranea da problematiche economiche -, estranea da ogni rappresentazione tossica tanto in voga nel cinema degli ultimi anni.

 

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