Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Come quasi sempre nei film di Hitchcock lo spunto della trama appare pressoché geniale, e al solito capace di influenzare film a venire (mi viene in mente Una preghiera per morire): Pdre Logan, un prete cattolico, riceve la confessione del custode della canonica Otto Keller, il quale gli dice che per motivi economici ha derubato e ucciso un ricco avvocato del posto. I sospetti però ricadono proprio su padre Keller, in quanto l’assassino indossava una tonaca quando si è introdotto in casa, costringendo il sacerdote a dover fare i conti tra il disastroso rischio di essere indicato come colpevole dell’omicidio ed il rispetto della segretezza di quanto recepito in confessionale. Da una parte il film pone insieme due anime molto distanti sia anagraficamente che stilisticamente: il maturo Hitchcock, ormai affermato re del brivido, e il poco più che trentenne Clift, rappresentante insieme ad altre “nuove leve” che sarebbero apparse di lì a poco (come Brando e Dean) di un nuovo modello di recitazione, più libero e indipendente dalle indicazioni di sceneggiatori e registi. Beh, questa alchimia non funzionò proprio tra i due. La ferma convinzione di Hitchcock che in un’intervista sentenziò “actors are cattle”, nell’ottica per cui è il regista che deve dirigerli proprio come un allevatore fa col bestiame, si andò a scontrare rapidamente con l’approccio più creativo di Clift. Il risultato appare peggiorativo per entrambi: alla fine il protagonista sembra legnoso, molto studiato nelle mosse e nelle crisi, mentre la regia sembra in cerca di un certo simbolismo un po’ invecchiato (mi viene in mente la sequenza in cui Padre Logan cammina per strada mentre davanti a noi sfilano le statue sacre di una chiesa, tra cui quella di Gesù che porta la croce, proprio come il protagonista metaforicamente sta accusando il peso di una situazione tragica sia in termini personali che reputazionali). Lo sviluppo della vicenda, che apre anche una parentesi sul passato del sacerdote, che ebbe una relazione con una donna, la quale nel tentativo di proteggere il sacerdote, fornendogli un alibi, accendono ulteriori sospetti. La soluzione della vicenda, con padre Logan quasi linciato dalla folla e la moglie del vero colpevole che lo scagiona in un momento di sincera disperazione per le sorti di un innocente stride un po’ come soluzione. Nel complesso quindi risulta un film che parte con delle buone premesse ma non riesce a svilupparle secondo i canoni che ci si potrebbe aspettare da parte di un Maestro quale fu Hitchcock. In ogni caso il film, che fu anche un sostanziale fiasco a livello commerciale, per i tempi risulta comunque coraggioso nell’andare a sviluppare una trama attorno ad argomenti che necessitavano un notevole tatto: il tema del segreto in confessionale difatti non venne del tutto capito dai non cattolici, mentre la cattolicissima Irlanda impedì la distribuzione del film per via della love story tra il protagonista ed una donna, benchè questa relazione avvenne prima che prendesse i voti.
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