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Sentinel

Regia di Michael Winner vedi scheda film

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La recensione su Sentinel

di Decks
7 stelle

Prendete "Rosemary's Baby" e "L'Esorcista", mescolate un po', ed otterrete il film in questione.

Sicuramente la pellicola di Michael Winner non è da screditare a priori per la precedente affermazione, ma se cercate qualcosa di nuovo, non è certo in quest'ennesima pellicola facente parte del filone post-demoniaco che lo troverete.

 

Nonostante la convenzionalità, però, il lungometraggio ha parecchi punti di forza che riesce a far valere durante il suo procedere all'interno del percorso allucinatorio della modella Allison Parker.

Su tutti vi è la rielaborazione del meglio dei film horror di quel periodo; apparentemente contraddittorio da dire dopo l'incipit, ma mai così veritiero: i luoghi comuni indeboliscono e rafforzano il film allo stesso tempo, rendendolo non solo guardabile, ma suggestivo; lasciando da parte la sensazione di già visto, possiamo assistere a scene davvero sinistre e atipiche: vicini invadenti e bizzarri, profezie inquietanti, più una figura in ombra che non solo mette in soggezione ma spaventa. Winner ha la buona idea di aggiungere scene sessuali davvero disturbanti, forti e incisive rendendo lo spettatore soggetto a brivido e terrore dinanzi a scene immorali e depravate.

Vero punto forte del film sono gli effetti speciali: veramente all'avanguardia e ben realizzati, con minuziosità e sofisticatezza; soprattutto grazie a Dick Smith: il truccatore de "L'Esorcista" non si smentisce, realizza maschere deformi e raccapriccianti; da sole, creano la giusta tensione che serve ad impaurire anche i meno sensibili (in particolar modo il padre di Allison è curato splendidamente).

Winner dietro la macchina da presa se la cava bene: niente di ricercato o di ragionato, il regista britannico si limita ad essere conscio dei tempi e dei metodi con cui vengono girati film appartenenti a questo genere, mettendoli in atto con una disincantata professionalità e sfruttando nel migliore dei modi le scenografie.

 

Il montaggio invece non si dimostra all'altezza della regia: utilizzato spropositamente, esso rovina la linearità di certe sequenze, rendendo il complesso caotico, facendo sfumare l'ottima tensione che il film riesce a conferire in quasi ogni scena.

Cristina Raines nel ruolo di Allison convince appieno: dà la giusta emotività ad una top model costantemente sotto il rischio di una crisi di nervi; si muove benissimo tra comparse e scenografie conferendo un tocco di professionalità alla sua interpretazione. Un peccato, però, che il cast per il resto sia sprecato: ai talentuosi Jeff Goldblum e Christopher Walken vengono date appena poche battute o peggio pochissime scene; a loro si preferiscono altri attori, che non solo peccano in credibilità, ma rendono tutta la visione più aspra: un esempio è sicuramente Chris Sarandon, sopra le righe e immobilizzato in quella costante espressione di stupore.

Sarebbe un ottimo film, non fosse per il problema che oltre agli assenti spunti di originalità si va ad aggiungere una trama confusionaria e per niente solida: passa da una prima parte ben ritmata e attraente, a scene con l'unico scopo di dilungare una storia già vista e comune, quest'ultime sono tanto fuorvianti da venir subito rimosse dallo spettatore. Winner ha, inoltre, la brutta idea di aggiungere una trama secondaria avente elementi polizieschi: nella seconda parte dall'horror si passa al noir, con indagini e cambio di protagonista nel già citato Sarandon, che segue una pista (quella del latino) utile ma banale (qualcuno ha detto "L'Esorcista"?).

 

Il senso di scontato è forte, ed il montaggio smorza molto l'andatura della pellicola, ma Winner dimostra di saper sfruttare ciò che ha a disposizione per creare un buon film dalle ottime atmosfere ed effetti speciali.

Pur avendo dei lati discutibili invecchia bene, un must per i fan del filone demoniaco, godibile per tutti gli altri.

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