Trama
A 50 anni dalla morte di Pasolini, una selezione di materiali che si concentra sulle sue radici friulane; gli ultimi quattro lavori citati qui andranno in onda, assiema a diversi altri, la notte di domenica 2 novembre.
Note
_Il sogno di una cosa_ (1976), il primo documentario in assoluto su Pasolini, scelse di non mostrarlo optando per il «ritorno dell’opera e della vita». _Nel paese di temporali e di primule_ (2000) e _In un futuro aprile_ (2019) vedono entrambi la partecipazione del cugino Nico Naldini che ricostruisce la crescita a Casarsa, le radici contadine e l'incontro con la lingua friulana con l'_Academiuta_, il rapporto con la madre e il trauma del distacco. L'amico fraterno Zigaina sostiene in _I due fiumi_ (2007) e _Un fatto, un personaggio_ (1988) che la morte non fu casuale, ma una intenzionale messa in scena teatrale. _Terza B facciamo l’appello_ (1971/1975) è la puntata con Enzo Biagi, dapprima censurata e poi trasmessa all'indomani della morte: la presenza di Pasolini, in dialogo serrato sulla falsa oggettività televisiva, crea una dissonanza nei confronti della medietà piccolo borghese rappresentata dalla TV. Con _Appunti per un film sull’India_ (1967) PPP chiarisce il suo intento:«non sono venuto qui per fare un documentario ma per fare un film su un film sull’India». Infine, in _Io e… Pasolini e la forma della città_ (1974), in dialogo con Ninetto Davoli, muove lucide polemiche contro il fascismo, l’omologazione e la perdita di memoria del paese.

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