Trama
Presentato fuori concorso a Cannes 2025, il film Mama racconta la storia di Mila che, dopo anni trascorsi lontano dal suo paese d’origine, è costretta a fare ritorno nel villaggio polacco in cui è nata. Quello che doveva essere un ritorno alle radici si trasforma presto in una resa dei conti. I fantasmi del passato, i legami interrotti e la distanza che il tempo ha scavato tra lei e i suoi affetti rendono il viaggio tutt’altro che pacifico. Per ritrovare davvero chi ha lasciato dietro di sé, Mila dovrà affrontare le conseguenze delle proprie scelte e confrontarsi con la donna che è diventata.
Con il film Mama, la regista israeliana Or Sinai firma il suo primo lungometraggio, dopo essersi imposta sulla scena internazionale con il corto Anna, vincitore del primo premio alla Cinéfondation nel 2016. Da allora, Sinai ha fatto della rappresentazione femminile autentica e complessa il fulcro della sua poetica.
Nel film Mama, Sinai ritrova la sua attrice feticcio Evgenia Dodina, interprete intensa e versatile, che torna a vestire i panni di una donna messa di fronte a se stessa. La regista adotta uno sguardo empatico e lucido, privo di compiacimenti, fedele al quotidiano ma sempre aperto alla profondità emotiva.
Mama è un film sull’identità, sulla maternità e sul difficile equilibrio tra libertà personale e doveri familiari. Attraverso il personaggio di Mila, Or Sinai esplora le contraddizioni dell’esperienza femminile: il senso di colpa, il bisogno di affetto, la forza e la fragilità che convivono in ogni donna che cerca di affermarsi in un contesto che la vuole diversa.
Il ritorno a casa non è qui solo un fatto geografico, ma anche un percorso emotivo che costringe la protagonista a mettere in discussione ciò che pensava di sapere su sé stessa e sugli altri. Il villaggio polacco diventa metafora di un tempo sospeso, di un passato mai chiuso, mentre la regia attenta e minimale dà voce ai silenzi, ai dettagli, agli sguardi trattenuti.
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