Regia di Budd Boetticher vedi scheda film
'Jack Diamond gangster' narra la vertiginosa ascesa e l'altrettanto rovinosa caduta del gangster del titolo italiano, interpretato con vigore da Ray Danton, la cui corporatura alta e slanciata e le spigolosità del volto ben si prestano per il personaggio, un archetipo del delinquente da strada senza arte né parte (è soprannominato Legs in quanto lui stesso dice che l'unica cosa che sa fare è usare le proprie gambe per ballare...) che si afferma nel violento mondo della criminalità organizzata in gang dell'America appena prima e durante l'era del proibizionismo grazie ad una grande astuzia, l'uso indiscriminato della violenza e soprattutto un elevato grado di amoralità.
Il film è diretto dall'esperto di western Budd Boetticher che, reduce dai film della saga di Ranown interpretati da Randolph Scott - all'epoca considerati alla stregua di b-movie ma col tempo rivalutati dalla critica - trasporta nel genere i suoi stilemi, ossia tensione elevata e secchezza narrativa nello sviluppo delle varie azioni, che si susseguono senza un attimo di pausa con gran senso del ritmo per l'intera durata del film.
L'opera può essere intesa al contempo come un omaggio alla trilogia del gangsterismo degli anni '30 ('Piccolo Cesare' di Mervyn LeRoy, 'Nemico pubblico' di William A. Wellmann e il primo 'Scarface', per la regia di Howard Hawks), grazie anche all'uso del magnifico b/n di Lucien Ballard, nonché un modello per tanti gangster movie che lo seguiranno, uno su tutti 'Il padrino' di Francis F. Coppola, con la scena dei capi delle varie gang a cui il film di Coppola sembra vagamente ispirarsi.
Tra gli interpreti, oltre al suddetto protagonista, val la pena ricordare Warren Oates, un po' sacrificato nel minutaggio scarso, nel ruolo del fratello malato di tisi di Jack, Kareen Steele nei panni della moglie alcolizzata del boss e una giovanissima Dyan Cannon nel ruolo classico della 'pupa del gangster' doppiogiochista ma scoperta dall'astuto criminale.
Da riscoprire!
Voto: 8.
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