Trama
Il film Brand New Landscape racconta la storia di Ren, un giovane fattorino che consegna orchidee farfalla per occasioni di festa. Dietro a questo lavoro ordinario si cela una ferita profonda: da bambino ha perso la madre, morta suicida, e da allora il legame con il padre, un paesaggista affermato, si è spezzato.
Un giorno, durante una pausa in un parco, Ren assiste allo sgombero di senzatetto per far spazio a nuovi progetti di riqualificazione urbana. L’episodio risveglia in lui il ricordo del padre, coinvolto nella costruzione di un centro commerciale a Shibuya.
Il caso lo riporta faccia a faccia con l’uomo durante una consegna in una galleria d’arte che ospita una mostra dedicata proprio al padre. L’incontro è teso ma lascia spazio a un possibile riavvicinamento. Ren coinvolge la sorella Emi, prossima al matrimonio, ma lei si mostra distaccata: “Il passato non conta più”.
Nel tentativo di ritrovare un senso di famiglia, Ren propone di tornare in un’area di sosta dove, anni prima, avevano condiviso un ultimo momento felice. Inizia così una serata che potrebbe essere l’ultima o forse la prima come famiglia.
Brand New Landscape è un film sulla famiglia, ma non cerca il sentimentalismo facile. Affronta la perdita, la distanza e il peso dei silenzi con uno sguardo limpido, a tratti persino leggero. La Tokyo in trasformazione, fatta di parchi che spariscono e nuove costruzioni che avanzano, diventa metafora del cambiamento interno dei personaggi.
Il film Brand New Landscape parla di genitori assenti e figli che cercano risposte, mancanze affettive che il tempo non colma e ricordi familiari che riaffiorano nei luoghi più quotidiani. L’approccio di Danzuka è delicato e sincero, attento più a ciò che non viene detto che ai dialoghi espliciti. La modernità della metropoli giapponese fa da sfondo a un dramma intimo ma universale.
Opera prima del giovane regista Yuiga Danzuka, il film Brand New Landscape si impone per freschezza e controllo stilistico. Girato interamente a Tokyo, alterna riprese urbane minimali e scene familiari più intime, cercando un equilibrio tra il respiro sociale e il racconto personale.
Nato da un’idea originale del regista, il film non si chiude nell’introspezione ma cerca un dialogo con lo spettatore, aprendo domande sul senso della famiglia oggi. La regia evita artifici e punta su una narrazione fluida, dove ogni dettaglio - un fiore, un luogo, un gesto - ha un peso emotivo.
Il cast mescola esperienza e volti nuovi: Kurosaki Kodai, esordiente in un ruolo da protagonista, porta in scena un Ren fragile ma determinato.; Endo Kenichi, volto noto del cinema giapponese, incarna un padre silenzioso e ambiguo; Kiryu Mai e Igawa Haruka completano un nucleo familiare spezzato ma ancora in cerca di senso.
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