Regia di Julia Ducournau vedi scheda film
Alpha (2025): locandina
CINEMA OLTRECONFINE - FESTIVAL DI CANNES 78 - CONCORSO
In pieni anni '80, mentre la metropoli (francese?...) è devastata da una pioggia di sabbia rossa che pare provenire dal deserto africano, la teenager Alpha è una ragazzina che subisce spesso atti di bullismo ed angherie dai propri coetanei compagni di scuola.
Sua madre è un medico single, che si allarma il giorno in cui scopre il braccio della figlia devastato da un rudimentale tatuaggio a forma di A.
La donna teme, non certo a sproposito, che la figlia abbia potuto contagiarsi della terribile malattia mortale che circola e devasta il mondo.
Una terribile patologia che trasforma i contagiati progressivamente in una sorta di statue marmoree, che si completano nella piena rigidità con il decesso.
La drammatica situazione, che sconvolge i ritmi di un ospedale con evidenti carenze di personale, ed in particolare la vita familiare della dottoressa, non migliora quando riappare dal nulla il fratello tossicodipendente di lei, nonché zio sconosciuto di Alpha.
Alpha (2025): Tahar Rahim, Mélissa Boros
Alpha (2025): Tahar Rahim
Julia Ducournau ha sempre amato stupire, sconvolgere, distinguersi con situazioni forti al limite del compiaciuto. Circostanza questa che le ha permesso di raccogliere consensi a giudizio di chi scrive ben al di là di quanto immaginabile e meritato, soprattutto con il provocatorio, esagitato Titane, che si è rivelato peraltro una delle più controverse Palme d'oro di tutti i tempi. Con Alpha la regista francese esagera ed eccede con ancor più esasperando i toni e facendo forza su un intrattenimento gratuito fatto di eccessi ed ostentazione, che non trovano un adeguato contesto logico-narrativo all'interno della storia.
E se la malattia virulenta è cinematograficamente e visivamente seducente nel suo trasformare i malati in statue di marmo, ed esteticamente funziona, nel contempo essa si rivela una soluzione sin troppo facile come richiamo aguaiato all'Aids e al contagio che ha debellato anime e corpi in quegli stessi sfrenati anni '80 e' 90.
Alpha (2025): Emma Mackey
Alpha (2025): Mélissa Boros
Alpha (2025): Golshifteh Farahani, Mélissa Boros
Anche la tempesta di terra rossa scenograficamenre funziona bene. Peccato che non ci sia una vera storia a supporto di tutto ciò, e gli attori, pur famosi e bravi (Golshifteh Farahani che appare in una scena riccia come Marcella Bella, poi in quella successiva liscia come passata sotto una piastra che non perdona, e Tahar Rahim che fa il verso a Christian Bale quanto a dimagrimento e a pieghe cutanee conseguenti al digiuno sottostante), appaiono come patetiche macchiette al servizio di una narrazione confusa e delirante.
La giovane protagonista, Mélissa Boros, suscita più che altro tenerezza ed il suo primo piano finale sul viso cosparso di terra rossa come cipria mal distribuita, la fa grottescaente assomigliare ad una parodia di Mariangela Fantozzi, già di per sé parodia esemplare nel film sul ragioniere più sfigato d'Italia.
No, con Alpha non ci siamo per niente. C'è mestiere, c'è contorno, ma manca l'anima, corrotta da troppo voyeurismo, troppo desiderio di creare scalpore, che rende tutto posticcio, imbarazzante, insalvabile.
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