Regia di Wes Anderson vedi scheda film
La trama fenicia (2025): locandina
AL CINEMA / FESTIVAL DI CANNES 78 - CONCORSO
Un magnate degli armamenti e dell'aviazione, disonesto e truffatore come è lecito aspettarsi, e su cui pendono diversi mandati di arresto internazionali per evasione fiscale, truffa, ed altri crimini finanziari, viene coinvolto nel suo sesto incidente aereo. Zsa-zsa Korda è il suo nome, e, ritenuto anche stavolta morto per la soddisfazione di molti, finisce per beffare tutti facendosi ritrovare malconcio, ma ancora in vita, abituato come è ormai ad affrontare di persona atterraggi di fortuna dagli esiti catastrofici, ma mai così letali. Quest'ultimo incidente sprona il disonesto riccone a riallacciare rapporti con la maggiore dei suoi nove figli, che nel frattempo si è ritirata in convento, ove svolge compiti di bibliotecaria, apprendendo anche codici segreti ed alfabeto morse.
La trama fenicia (2025): Benicio Del Toro, Mia Threapleton
La trama fenicia (2025): Scarlett Johansson, Benicio Del Toro
Korda si farà affiancare da un servizievole e zelante segretario (Michael Cera, fantastico e pertinente), che nasconde, nemmeno troppo segretamente, trame e intenzioni da spia e che poi si invaghisce della novizia sua figlia.
Assieme ai due, il magnate cerca tenta di districarsi da un complesso intrigo entro cui non può più fidarsi di nessuno, tra fratelli traditori e loschi figuri che cercano continuamente di eliminarlo. Nonostante la complessità dell'intrigo, la nuova vicenda che segna il ritorno al cinema di Wes Anderson a breve distanza dal suo precedente e quasi gemello Asteroid City (2023) e la sua automatica annessione sulla fiducia in Concorso a Cannes, presso cui da anni Anderson figura come regista "prenotato" di diritto, non rappresenta più una reale, genuina sorpresa: le scenografie stilizzate, i meravigliosi colori pastello, le situazioni naif che paiono costruite ritagliando il cartone con una abilità manuale ed artistica eccezionale, sono sempre di una piacevolezza disarmante.
La trama fenicia (2025): Benedict Cumberbatch
La trama fenicia (2025): Mia Threapleton
Anche la coralità di una vicenda intricata e divertente entro cui il regista e sceneggiatore si circonda di un cast coeso fatto di attori di rango che spesso tornano a collaborare nei vari impegni del regista (per citarne qualcuno, presente anche solo in cameo, si può includere Bill Murray, Scarlett Johansson, Willem Dafoe Benedict Cumberbatch, più Michael Cera, Mathieu Amalric, Mia Threapleton, Tom Hanks per la seconda volta consecutiva), entrando a far parte di una sorta di famiglia allargata coesa e complice, che contribuisce a rendere accattivante la narrazione ironica e corale che li coinvolge e motiva.
Stavolta poi il film parla proprio di famiglie scomposte, approfondendo la tematica con concetti come la famiglia allargata, che contribuisce a mutare anche le carogne patentate come il protagonista Zsa Zsa (un portentoso Benicio del Toro), in uomini pur sempre imperfetti, ma con una parvenza di moralità di fondo che si intravede in lontananza, tra il fango in cui è paludata e poi I crostata per sempre l'anima in pena corrosa dal vivere di prepotenza che li guida e li ha resi fino a quel momento capi branco impenitenti e superficiali.
La trama fenicia (2025): Benicio Del Toro, Mia Threapleton, Michael Cera
La trama fenicia (2025): Benicio Del Toro
Prodotto come di consueto da Roman Coppola, co-autore del soggetto, La trama fenicia non può più sbalordire chi si è emozionato una ventina di anni orsono con lo strepitoso Le avventure acquatiche di Steve Zissou, e poi dieci anni fa con il suggestivo, esilarante Grand Budapest Hotel.
Ormai Anderson e il suo stile naif divenuto una costante puntuale e scontata, funziona forse più nei corti o mediometraggi (Veleno, Il cigno, Il deratizzstore, La meravigliosa storia di Henry Sugar, tutti del 2023, divertono e convincono assai di più nel complesso rispetto agli ultimi lungometraggi), ma rimane sempre un evento far propri questi accattivanti e balordi ritratti di umanità disperata, ma mai priva di quella ironia necessaria a sopravvivere, o almeno, come nel caso di Korda, ad allontanare l'eventualità della morte.
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