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Hot Milk

Regia di Rebecca Lenkiewicz vedi scheda film

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La recensione su Hot Milk

di mck
7 stelle

Andaluso agosto ad Almería (con grecale): triello parziale (con fine della neotenia prolungata dovuta allo svezzamento coatto).

 

Stancamente (fuggono - dal bikini, se non dal senno - pure i capezzoli, senz’apparente colpo ferire), risaputamente (psicosomaticismo e/o disturbi - sindrome di Münchhausen - fittizi), sbrigativamente (esasperando autoarticolatamente il finale del libro da cui è tratto), “Hot Milk”, l’esordio dietro alla macchina da presa (interlacciando atmosfere a là “Murina” con il cinedocumentato lavoro antropologico sul campo di Margaret Mead) che la drammaturga e sceneggiatrice Rebecca Lenkiewicz (1968; “Ida” di Pawel Pawlikowski, “Disobedience” di Sebastián Lelio, “She Said” di Maria Schrader) ha adattato dall’omonimo romanzo di Deborah Levy (1959; “Beautiful Mutants”, “Swimming Home”, “August Blue”), pubblicato quasi 10 anni prima, affascina: merito di tre perfette o quasi Emma Mackey (da addomesticata a ferina, col suo grugno torto; “Sex Education”, “Death on the Nile”, “Emily”, “Barbie”, “Alpha”), Fiona Shaw (sedimentata a strati su strati in sovraccumulo di rimosso; “the Black Dahlia”, “the Tree of Life”, “Killing Eve”, “Ammonite”, “True Detective - 4: Night Country”) e Vicky Krieps (cavallerizza quotidianamente miraggiosa, tra Malcolm Lowry, Paul Bowles e Lawrence Osborne; “Das Zimmermädchen Lynn”, “Phantom Thread”, “Old” e il prossimo “Father Mother Sister Brother”), mentre il resto del cast principale è completato da Vincent Perez, Vangelis Mourikis e Patsy Ferran.

 

 

Girato in Grecia, che interpreta l’almeríana andalusia oltre che la trasferta sul proprio suolo ateniese, è fotografato in collaborazione tra Si Bell (“In Darkness”) e il kellyreichardtiano (Meek’s Cutoff, Night Moves, Certain Women, First Cow, Showing Up, the Mastermind), + “Mid90s”, Christopher Blauvelt, montato da Mark Towns (“the Survivalist”, “the Ritual”, “Saint Maud”, “Censor”, “Love Lies Bleeding”), musicato da Matthew Herbert (“the Wonder”, “Starve Acre”) con Ulli Mattsson e da pezzi preesistenti dei The Heat Inc. (più, diegeticamente, un paio di Violeta Parra, che come fai non sbagli) e distribuito da MUBI.

Andaluso agosto ad Almería (con grecale): triello parziale (con fine della neotenia prolungata dovuta allo svezzamento coatto).

* * * ¼ 

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