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Eden

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su Eden

di ANdaMI
8 stelle

locandina

Eden (2024): locandina

 

1929. Il dottor Friedrich Ritter (Jude Law) e sua moglie Dora (Vanessa Kirby) hanno lasciato l'Europa, convinti che la crisi economica imperante e l'ascesa del fascismo siano l'inconfutabile prova del declino della civiltà occidentale. Trasferitisi sull'isola di Floreana, nell'arcipelago delle Galapagos, il dottore, che si atteggia e si considera un geniale filosofo, è impegnato a scrivere un libro che, a detta sua e della consorte, "salverà l'umanità da sé stessa". La sua storia, però, inizia a fare il giro del mondo e finisce con l'attirare sull'isola anche il veterano di guerra Heinz (Daniel Bruhl), che si porta dietro la moglie Margret (Sydney Sweeney) e il figlio malato di tubercolosi Harry (Jonathan Tittel). Di lì a poco, giungerà sul posto anche la seducente e ricchissima baronessa Eloise (Ana de Armas), accompagnata da amanti e servitori, e che intende aprire un hotel di lusso proprio a Floreana. Con il tempo, la convivenza tra tutte queste persone si farà sempre più difficile, innescando una spirale di tragici eventi.

 

Jude Law, Vanessa Kirby

Eden (2024): Jude Law, Vanessa Kirby

 

Ana de Armas

Eden (2024): Ana de Armas

 

Daniel Brühl, Sydney Sweeney

Eden (2024): Daniel Brühl, Sydney Sweeney

 

Eden, l'ultimo film di Ron Howard, si basa su fatti realmente accaduti, seppur certamente romanzati dal regista e dallo sceneggiatore Noah Pink. Al netto dell'aderenza alla realtà, la pellicola è un survival thriller che punta tutto sui rapporti, sempre più disfunzionali, tra gli improvvisati isolani e sulle situazioni di pericolo che inevitabilmente si andranno a creare. Tanto vale dirselo fin da subito. Eden è un film che spinge di prepotenza il pedale della tensione, vuole sbalordire con colpi di scena e situazioni marcatamente hollywoodiane e sottolineare, ancora una volta, come il più grande pericolo per l'uomo sia l'uomo stesso. E sapete qual è il bello? Che funziona benissimo. Probabilmente siamo di fronte all'ennesimo prodotto americano che fa l'impossibile per emozionare lo spettatore, proponendogli situazioni che rischiano di scadere nell'inverosimile. Però, fa tutto questo con classe e metodo, riuscendo a realizzare l'obiettivo che si era preposto sin dall'inizio. La verità è che Eden non annoia mai, nemmeno per pochi secondi. I dialoghi, gli eventi, le riprese, la colonna sonora, invogliano lo spettatore a continuare con la visione. La soglia dell'attenzione non si abbassa praticamente mai, costantemente stimolata da impulsi narrativi e visivi che intrattengono e, qualche volta, stupiscono anche. La vera forza va ricercata, però, nei personaggi e nei loro interpreti. Non solo gli attori sono stati tutti bravi ma i loro alter ego sono uno più interessante dell'altro, dal filosofo ipocrita e narcisista alla mogliettina perfetta che tanto perfetta non è, dalla baronessa manipolatrice (forse il personaggio più terrificante del film) ai suoi seguaci senza scrupoli. Tutti hanno qualcosa da dire e una verità da nascondere che la convivenza farà infine emergere. Non posso negarlo, l'affresco umano tratteggiato con buona mano da Ron Howard è decisamente accattivante.

 

Sydney Sweeney, Ana de Armas, Jude Law, Daniel Brühl, Jonathan Tittel, Felix Kammerer, Toby Wallace

Eden (2024): Sydney Sweeney, Ana de Armas, Jude Law, Daniel Brühl, Jonathan Tittel, Felix Kammerer, Toby Wallace

 

Un'ultima cosa va lodata: la raffigurazione della natura. L'isola di Floreana è tutt'altro che un paradiso. Pioggia, vento, scarsità di risorse, animali che lottano e si divorano a vicenda, la natura selvaggia di Eden si sposa molto bene con il comportamento degli esseri umani, parimenti egoisti, violenti, cupi e impegnati in quella che, di fatto, è una lotta per la sopravvivenza. La civiltà da cui tutti fuggono non è diversa da quella piccola porzione di sapiens che la regressione non sembra aver migliorato. Come se l'umanità di oggi fosse la stessa di ieri, forse meno barbara ma comunque spietata. Certo, il film non ha la potenza artistica necessaria a scolpire riflessioni indelebili nella nostra mente ma qualche piccolo pensiero in più riesce comunque a stimolarlo e questo è un bene. Per quanto mi riguarda, la visione è consigliata, soprattutto considerando che è adatta a qualsiasi tipo di fruitore. 

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