Trama
Diretto dai fratelli Dardenne e presentato in concorso al Festival di Cannes 2025, il film Giovani madri (Jeunes mères) racconta la storia di Jessica (Babette Verbeek), Perla (Lucie Laruelle), Julie (Elsa Houben), Ariane (Janaina Halloy Fokan) e Naïma (Samia Hilmi), cinque adolescenti ospitate in una casa materna nei pressi di Liegi. Tutte, giovani madri alle prime armi, si trovano a convivere in un luogo che offre sostegno, riparo e una possibilità di ricominciare.
In questo spazio condiviso - fatto di pasti comuni, bagni ai neonati, sedute con educatrici e psicologhe - emergono le loro storie individuali, segnate da solitudini profonde, passati complicati e sogni che stentano a farsi realtà.
Il film Giovani madri segue il loro percorso intimo, oscillando tra fragilità e forza, tra la speranza di una vita autonoma e il peso di un'eredità familiare spesso dolorosa. Senza protagonismo unico, Giovani madri è il ritratto collettivo di cinque vite che cercano, ciascuna a modo suo, di uscire dal ciclo della povertà e dell’abbandono.
Giovani madri è un film che esplora il tema della maternità precoce nella sua dimensione più reale e quotidiana, legata a contesti di disagio socioeconomico e carenze affettive. I Dardenne mostrano con rispetto e discrezione le vite di ragazze che non vogliono essere definite solo dal loro passato, né ridotte a “casi sociali”.
Il film è attraversato da interrogativi forti: cosa significa diventare madre quando si è ancora figlie? Cosa si eredita e cosa si può interrompere? Si può costruire un futuro senza ripetere il passato?
A emergere è una tensione tra individualità e appartenenza: ogni giovane madre è raccontata nella sua unicità, ma tutte condividono un terreno comune fatto di assenza paterna, relazioni complesse con le proprie madri e un’instabilità che pesa sulle scelte future.
I fratelli Dardenne hanno sviluppato il film Giovani madri a partire da una visita in una vera casa materna vicino a Liegi. Inizialmente pensato come il ritratto di una sola giovane donna, Giovani madri si è trasformato durante la scrittura in un film corale, in cui ciascuna storia segue una traiettoria propria, dentro e fuori dalla casa materna.
Girato in gran parte in situ, con luce naturale e senza artifici scenici, il film adotta lunghi piani sequenza e silenzi profondi per avvicinarsi il più possibile alla verità delle protagoniste. Le giovani attrici, in gran parte esordienti, sono state selezionate tra centinaia di candidate e hanno lavorato intensamente in prova, privilegiando spontaneità e autenticità.
La scelta stilistica dei Dardenne è coerente con il loro cinema fatto di realismo, prossimità ai personaggi e rifiuto della spettacolarizzazione. Anche i neonati non sono mai accessori narrativi ma piccole presenze vive, trattate come persone.
- Prix du scénario a Jean-Pierre Dardenne al Festival di Cannes 2025
- Prix du scénario a Luc Dardenne al Festival di Cannes 2025
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