Quando il visionario architetto László Toth e la moglie Erzsébet fuggono dall'Europa del dopoguerra nel 1947 per ricostruire la loro eredità e assistere alla nascita dei moderni Stati Uniti, le loro vite cambiano per sempre nel momento in cui vengono approcciati da un ricco e misterioso cliente.
Niente da dire su regia, interpretazione, sneneggiatura ecc....però a mio parere eccessivamente lungo e noioso anche un pò disturbante in certi momenti. voto 7
Non è mai esistito un László Tóth esponente del Brutalismo, stile architettonico in voga dei primi decenni del secolo scorso.
Un László Tóth è stato un operaio ungherese divenuto noto per aver vandalizzato la Pietà di Michelangelo, nella basilica di San Pietro il 21 maggio 1972.
Dall’orrore della guerra ad una società dove, nonostante tutto l’impegno e le capacità dimostrate, “non ci vogliono “, é difficile mantenere la rotta
Un film che fa riflettere
un film che ha trovato il bello e armonioso pur essendo noioso e pesante come un blocco di cemento armato. Esso stesso è espressione del brutalismo che in esso è raffigurato. E questo lo rende unico. Un opera brutalista che parla del brutalismo architettonico e della brutalità dell'uomo allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso.
Il film è bello, anche avvincente, suggestivo.Però: troppo dilatato in alcune parti (quindi, troppo lungo), e soprattutto, apprendere dopo la visione che NON si tratta di una biografia (seppure parziale), è come inventarsi un storia su un fantomatico padre fondatore dell'impressionismo: i fatti sono inventati ma l'arte sottostante è vera.Sapevatelo
Un film non noioso, malgrado la lunghezza. Penso che dietro al titolo non ci sia solo lo stile architettonico portato avanti dal protagonista, ma in fondo anche il pensiero della brutalità della società americana nei confronti dell' immigrato, che maschera dietro l'ipocrisia della sua democrazia.
Un film denso, intenso, che parla delle passioni e degli ostacoli che ogni uomo vive se vuole vivere pienamente, anche quando la Storia è contro di lui! Adrien Brody bravissimo, regia fotografia e altri attori ottimi. Unica grande pecca, troppo lungo!! Due ore e sarebbe stato perfetto
Tecnicamente perfetto, regia, fotografia, colonna sonora, interpretazioni quindi il film si fa apprezzare, anche se, a mio avviso, non è particolarmente coinvolgente. Ma dopo un tour de force di quasi 4 ore si esce dalla sala stremati e ci si chiede..ma era così necessario o in due ore si potevano dire le stesse cose? 3 stelle e mezzo
Oggi vi parlerò di The Brutalist, uno dei film con più nominations agli Oscar di quest’anno, che dopo aver già vinto il Leone d’argento a Venezia e tre Golden Globes, adesso potrebbe vincere anche ben 10 statuette in tutte le categorie principali…
(nella videorecensione troverete il link al primo cortometraggio del regista Brady Corbet...)
«Nessuno è più schiavo di chi si crede libero senza esserlo».
Qualsiasi sia l’ambiente preso in considerazione, sussistono dei rapporti di forza e dei processi che tendono a ripetersi seguendo dei leitmotiv accomunati da molteplici similitudini. Così, quello che all’inizio può apparire come un sogno che finalmente si realizza, in seguito viene… leggi tutto
VENEZIA 81
Non è un film con cui essere frettolosi, The Brutalist, opera terza di Brady Corbet che racconta ancora una volta la storia dell'ascesa contradditoria di un personaggio di rilevanza sociale e artistica, dopo The Childhood of a Leader e Vox Lux. Estremo nella confezione - 3 ore e 35 minuti in pellicola VistaVision - ma minimale nella struttura narrativa, lo… leggi tutto
Sinceramente al di là delle interpretazioni attoriali (sempre bravo Adrien Brody), non ho capito il senso di questo film che fortunatamente mi sono "splamato" in più serate (credo tre).
Se si voleva fare l'ennesimo film sugli ebrei e la loro persecuzione, direi che l'obiettivo è miseramente fallito...ne sono stati fatti altri mille ben più incisivi (ma veramente ne… leggi tutto
Approfittando delle ferie, sono finalmente riuscito ad approcciare questo film fluviale, dividendo la visione in due momenti separati. Lo stesso Corbet, il regista, piazza un intervallo, più o meno a metà opera, giusto per facilitarvi il tutto. "The Brutalist", al netto di un attore straordinario come Adrien Brody, in uno dei ruoli della sua vita, e di una costruzione filmica…
Giunto negli Stati Uniti per sfuggire ai campi di concentramento e alle persecuzione razziali, l’architetto ungherese ed ebreo László Tóth (Adrien Brody) costretto a mantenersi con lavori umili, accetta di assecondare le ambizioni del ricco Harrison (Guy Pearce), il quale decide di affidargli la costruzione di un importante edificio religioso. Mentre viene…
Sinceramente al di là delle interpretazioni attoriali (sempre bravo Adrien Brody), non ho capito il senso di questo film che fortunatamente mi sono "splamato" in più serate (credo tre).
Se si voleva fare l'ennesimo film sugli ebrei e la loro persecuzione, direi che l'obiettivo è miseramente fallito...ne sono stati fatti altri mille ben più incisivi (ma veramente ne…
I plastici architettonici sono dei simulatori che se ne stanno in disparte per la maggior parte delle volte, con una timidezza sincera che raccontano delle… segue
László Toth (Adrien Brody) è un ebreo ungherese scampato al campo nazista di Buchenwald. Nel 1047 riesce ad emigrare negli Stati Uniti, dove viene ospitato dal cugino Attila Molnar (Alessandro Nivola) immigrato prima della guerra e perfettamente integrato nella “terra delle opportunità”. László Toth è un architetto di talento,…
Fuggito dall'Ungheria nel secondo dopoguerra a seguito delle persecuzioni contro gli ebrei, l'architetto László Toth (interpretato da un Adrien Brody monumentale, giustamente premiato con l'Oscar) ripara negli Stati Uniti. Qui viene dapprima accolto da un cugino (Nivola) che poi lo allontana accampando scuse; quindi, entra nell'orbita di un miliardario (Ritchie) che vuole costruire…
Deve forzatamente accontentarsi del terzo posto La città proibita di Gabriele Mainetti che resta dietro ad un irrefrenabile Paolo Genovese che con Follemente sembra davvero poter emulare il successo di Perfetti…
László Toth è un architetto piuttosto noto e apprezzato nel suo paese, Budapest. Quando nel dopoguerra, nel 1947, deciderà di fuggire dall’Europa per andare negli Stati Uniti, la sua vita ripartirà da zero, o quasi. Dovrà attraversare l’inferno prima di potersi ricongiungere con l’amata moglie Erzsébet e di riuscire a rifarsi una…
Arrivato al suo quinto fine settimana, Follemente resiste agilmente anche all'attacco di Mickey 17 che, pur forte di una riuscita campagna promozionale che ha goduto di una discreta risonanza sui social, non…
La vicenda di Lazlo Toth ( ma il regista sa che è il nome di chi ha danneggiato la pietà di Michelangelo ?) ,che reduce sai lager nazisti sbarca in America in cerca di fortuna. Viene prima aiutato dal cugino che ha un mobilificio e ha cambiato nome (perché gli americani non comprano se non sei dei loro , spiega ) e poi per un caso fortunato ( o sfortunato ) conosce il…
Le metriche della seconda settimana di programmazione di Follemente di Paolo Genovese offrono ormai sufficienti elementi per confermare che, oltre ad una valida campagna di marketing che generalmente agisce sulla prima…
Le sinistre ombre della guerra, portano dubbi ed enigmi sul viaggio transoceanico intrapreso da centinaia di sfollati. La luce sul ponte della nave, disvela l’agognato approdo, la libertà cercata, il sogno di una vita migliore. La statua della libertà racchiude l’intera visione americana, sulle opportunità concesse a tutti; ma l’obiettivo della macchina da…
Cinema, architettura, Storia, umanità.
Erano anni che Brady Corbet, nato attore e consacrato regista da The Childhood of a Leader - L'infanzia di un capo (2015), cercava di realizzare questo film. Alla fine, con un budget di appena dieci milioni di dollari, ci riesce e nasce The Brutalist, una delle pellicole più attese del 2025 nonché…
CM al Cinema (13)
Giovane regista noto per la sua capacità di trattare temi complessi e psicologici con uno stile visivo intenso, Corbet si conferma come un narratore intrigante e audace, abile nell'affrontare il lato oscuro dell’animo umano con grande maestria.
La trama segue la storia di un architetto ungherese sopravvisuto…
Non ci voleva tanto a predire che Follemente di Paolo Genovese sarebbe stato IL film di riferimento per il box office della settimana. Era solo una questione di volumi. E il volume è stato decisamente alto,…
Presentato a Venezia, Leone d'argento premio per la miglior regia, e ancora per un po’ nelle sale per coraggiosi pionieri decisi a sfidare le tre ore e mezzo di durata, The Brulalist va visto e rispettato come le grandi opere fluviali che in passato hanno lasciato il segno nella storia del cinema e nella nostra memoria.
Diviso in due da una pausa di un quarto d’ora, dopo…
Dieci candidature agli Oscar per una pellicola firmata dal 37enne regista, e ancor prima attore; Brady Corbet, che nel 2007 appariva fra i protagonisti del remake, shot-for-shot, di Funny Games (id.; 2007). Per l’occasione Corbet crea una personale crasi fra una branca dell’architettura e le testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto. Vergando una sceneggiatura a quattro…
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Commenti (12) vedi tutti
Niente da dire su regia, interpretazione, sneneggiatura ecc....però a mio parere eccessivamente lungo e noioso anche un pò disturbante in certi momenti. voto 7
commento di ripley2001Non è mai esistito un László Tóth esponente del Brutalismo, stile architettonico in voga dei primi decenni del secolo scorso. Un László Tóth è stato un operaio ungherese divenuto noto per aver vandalizzato la Pietà di Michelangelo, nella basilica di San Pietro il 21 maggio 1972.
commento di francaraccioBel film,niente da dire ,certo qua e là a volte è eccessivo e confuso,ma l'opera è di tutto rispetto e Brody ha meritato l'Oscar.
commento di ezioDall’orrore della guerra ad una società dove, nonostante tutto l’impegno e le capacità dimostrate, “non ci vogliono “, é difficile mantenere la rotta Un film che fa riflettere
commento di Lidiano12un film che ha trovato il bello e armonioso pur essendo noioso e pesante come un blocco di cemento armato. Esso stesso è espressione del brutalismo che in esso è raffigurato. E questo lo rende unico. Un opera brutalista che parla del brutalismo architettonico e della brutalità dell'uomo allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso.
commento di giulmarIl film è bello, anche avvincente, suggestivo.Però: troppo dilatato in alcune parti (quindi, troppo lungo), e soprattutto, apprendere dopo la visione che NON si tratta di una biografia (seppure parziale), è come inventarsi un storia su un fantomatico padre fondatore dell'impressionismo: i fatti sono inventati ma l'arte sottostante è vera.Sapevatelo
commento di coldbiciL'architettura è la vita nella sua costruzione. Finalmente qualcuno che capisce che la settima arte si chiama così perché include anche gli occhi!!!
leggi la recensione completa di gaiartUn film non noioso, malgrado la lunghezza. Penso che dietro al titolo non ci sia solo lo stile architettonico portato avanti dal protagonista, ma in fondo anche il pensiero della brutalità della società americana nei confronti dell' immigrato, che maschera dietro l'ipocrisia della sua democrazia.
commento di Beppe060697Un film denso, intenso, che parla delle passioni e degli ostacoli che ogni uomo vive se vuole vivere pienamente, anche quando la Storia è contro di lui! Adrien Brody bravissimo, regia fotografia e altri attori ottimi. Unica grande pecca, troppo lungo!! Due ore e sarebbe stato perfetto
commento di MicliuzIl brutalismo dell'arte generata dalla brutalità dell'uomo.
leggi la recensione completa di imperiormax89Tecnicamente perfetto, regia, fotografia, colonna sonora, interpretazioni quindi il film si fa apprezzare, anche se, a mio avviso, non è particolarmente coinvolgente. Ma dopo un tour de force di quasi 4 ore si esce dalla sala stremati e ci si chiede..ma era così necessario o in due ore si potevano dire le stesse cose? 3 stelle e mezzo
commento di xale78xOggi vi parlerò di The Brutalist, uno dei film con più nominations agli Oscar di quest’anno, che dopo aver già vinto il Leone d’argento a Venezia e tre Golden Globes, adesso potrebbe vincere anche ben 10 statuette in tutte le categorie principali… (nella videorecensione troverete il link al primo cortometraggio del regista Brady Corbet...)
leggi la recensione completa di cristianabinileoni