Regia di Kevin Greutert vedi scheda film
Saw X torna dove doveva stare: lucido, spietato, con sangue calibrato e tensione chirurgica, guidato da un Tobin Bell che domina ogni scena

Dopo anni di sequel sempre più grotteschi, Saw X (2023) sorprende: torna a raccontare una storia “vera”, centrata su John Kramer, il cuore pulsante del franchise. Dietro la macchina da presa c’è di nuovo Kevin Greutert, già regista di altri capitoli della saga. Non si limita a incastrare pezzi nel puzzle, ma ridà senso e spessore a una storia stanca, tornando a concentrarsi sul personaggio principale.
Il film si colloca tra Saw (2004) e Saw II (2005). John Kramer, malato di tumore, viene truffato da un gruppo di falsi medici che gli promettono cure miracolose. Quando capisce di essere stato ingannato, decide di prendersi la sua vendetta, fredda e chirurgica. Le trappole di Saw X non sono più spettacolo da circo sanguinolento, ma punizioni personalizzate, tagliate su misura, con un senso e un motivo precisi.

Kevin Greutert, veterano della serie (Saw VI, 2009 e Saw 3D - Il capitolo finale, 2010) dirige con sobrietà e misura. La sua regia punta a costruire tensione senza effetti eccessivi o gratuiti: i tempi sono lenti, calibrati, per far respirare la storia e lasciare spazio alla riflessione. Niente rincorse frenetiche, ma una narrazione che ti tiene sotto tiro con calma chirurgica.
La sceneggiatura, scritta da Josh Stolberg e Peter Goldfinger, si concentra su un racconto intimo e malinconico. Entrambi hanno già lavorato a film della saga, tra cui Saw: Legacy (2017) e Spiral – L’eredità di Saw (2021). Il sangue c’è, ma non è protagonista: qui conta la crudeltà psicologica e la vendetta calcolata di Kramer. Dialoghi essenziali, pochissime spiegazioni, tutto ruota attorno al personaggio principale e alla sua evoluzione, rendendo il film più riflessivo rispetto ai capitoli precedenti.

Tobin Bell torna a vestire i panni di John Kramer con una performance che va oltre la semplice icona dell’horror: è un uomo malato, lucido e spietato, che guida il film con presenza imponente. Al suo fianco, Shawnee Smith riprende il ruolo di Amanda Young, ormai sua complice, con una chimica che restituisce la tensione emotiva della saga.
Synnøve Macody Lund è Cecilia Pederson, la truffatrice fredda e determinata che scatena la vendetta di Kramer. Steven Brand interpreta Parker Sears, un personaggio rilevante coinvolto nella trama della truffa, che aggiunge tensione e complessità senza svelare troppo. Renata Vaca dà volto a Gabriela, una delle vittime, mentre Joshua Okamoto e Octavio Hinojosa completano il quadro con i ruoli di Diego e Mateo. Michael Beach appare nei panni di Henry Kessler, aggiungendo peso e autorità al gruppo. Infine, Costas Mandylor compare in un cameo nei panni di Mark Hoffman, un omaggio per i fan della serie, come confermato dal regista Kevin Greutert.

Saw X torna alle origini della saga, raccontando una storia già nota con un approccio più riflessivo. Kevin Greutert conosce il franchise dall’interno e guida il film con sobrietà, costruendo tensione senza eccessi. Meno sangue da spettacolo, più cervello e cuore: un horror che ti guarda dritto negli occhi prima di colpirti. Tobin Bell conferma di essere molto più di una maschera, restituendo spessore a un franchise stanco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta