Regia di Catherine Corsini vedi scheda film
Catherine Corsini ci descrive le rivendicazioni dei gilet gialli girando una commedia sopra le righe che affronta con la giusta distanza le questioni aperte di una società “fratturata” al suo interno.
Parigi, tutto in una notte (2021): locandina
Parigi, tutto in una notte (2021): locandina
Parigi, tutto in una notte (2021): Valeria Bruni Tedeschi, Marina Foïs
Parigi, tutto in una notte (2021): Aissatou Diallo Sagna
Parigi, tutto in una notte (2021): Valeria Bruni Tedeschi, Marina Foïs
Parigi, tutto in una notte Francia 2021 la trama: Una sera in cui è in corso una grande manifestazione dei gilet gialli a Parigi, Raf e Julie una coppia sull'orlo di una crisi di nervi finiscono in un pronto soccorso che è al collasso per la grande affluenza. Gli assistenti sanitari sono stanchi e i manifestanti arrabbiati manderanno in frantumi ogni sicurezza di Raf e Julie che qui incontrano Yann, uno dei manifestanti ferito a una gamba. Mentre fuori sale la tensione, l'ospedale si ritrova sotto scacco e la notte che sopraggiunge si prospetta senza fine. La recensione: Parigi, tutto in una notte (La Fracture) è un film diretto da Catherine Corsini, che diresse un bellissimo film “L'amante inglese” del 2009 con Kristin Scott Thomas. Sceneggiatura di Catherine Corsini, Laurette Polmanss, Agnès Feuvre Prodotto da Élisabeth Perez Casa di produzione Chaz Productions, France 3 Cinéma, Le Pacte, Auvergne-Rhône-Alpes Cinéma Distribuito in Italia da Academy Two Fotografia di Jeanne Lapoirie Montaggio di Frédéric Baillehaiche Musiche di ROB Scenografia di Toma. Il film è stato presentato in concorso al 74º Festival di Cannes, notizia fornita da wilkipedia. Assistendo a questo film un dolce ricordo del 1984 mi mi ha piacevolmente coinvolto nella visione di questa pellicola, “Tutto in una notte” di John Landis, ma quella era un’altra storia e un’altra epoca. La Corsini gira un film energico, adrenalinico e molto urlato, con molte scene girate con la mdp in spalla, con tanti dialoghi senza soluzione di continuità e per certi versi anche ironico e surreale. Ottime le due protagoniste Valeria Bruni Tedeschi/Raf, esagitata per tutto il film e Marina Foïs/Julie una attrice di grande spessore che ho ammirato in: Pericle il nero di Stefano Mordini (2016), la prima volta che l’ho vista in azione e successivamente senza deludermi mai in Una intima convinzione (Une intime conviction) di Antoine Raimbault (2019), As bestas di Rodrigo Sorogoyen (2022) La verità secondo Maureen K. (La syndicaliste) di Jean-Paul Salomé (2022). Il film in apparenza senza logica, ma nella realtà filmato con stile personale e di gran pregio, con tanti colpi di scena in un pronto soccorso, simbolico della confusione generale e generazionale di una Parigi lunare. Il film è fondamentalmente una commedia drammatica, un viaggio nella notte in un pronto soccorso, che rimane lo specchio opaco di persone in pericolo, che soffrono mali fisici e psicologicamente instabili, vedi alcune sequenze violente ed angoscianti. Il cast risulta oltremodo bizzarro, la sua particolarità è che il ritmo è sempre alto per tutti i 93 minuti del racconto, con i suoi amari drammi personali e privati e quelli collettivi simbolici di una collettività in grande crisi mentale. Il finale è lineare e speranzoso, perché l’umanità ha sempre risorse nascoste, che emergono nella difficoltà e fanno andare avanti, nella speranza di un futuro se non migliore, almeno con la possibilità e la voglia di uscire dal tunnel della crisi. Interpreti e personaggi Valeria Bruni Tedeschi: Raf Marina Foïs: Julie Pio Marmaï: Yann Aissatou Diallo Sagna: Kim Jean-Louis Coulloc'h: Laurent
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