Regia di Audrey Diwan vedi scheda film
Un film che a molti potrà apparire disturbante, ma che è una lucida, impietosa descrizione del mondo degli aborti clandestini per ovviare al finto perbenismo di una società che spesso trova più semplice voltare lo sguardo dall'altra parte
E' un pugno nello stomaco ben assestato questo film francese del 2021, dove sul tema dell'aborto (e soprattutto del suo divieto) nella Francia reazionaria dei primi anni '60 viene contrapposta la visione cruda e realistica di come il risultato fosse comunque ottenibile clandestinamente al prezzo di mettere a repentaglio la propria vita. E' così per la protagonista, a cui tutto sembra scivolare in una sorta di indifferenza generale, tra il tentativo di mantenere una normalità apparente ed il desiderio di lasciarsi alle spalle quello che considera l'errore di una notte andata storta. E ciò che più sorprende, oltre al resoconto lucido ed impietoso del sottobosco degli aborti illegali, è la fredda apatia della ragazza, quasi che la sofferenza che le si prospetta davanti sia il giusto prezzo da pagare al fatto di non aver saputo resistere al bisogno di trasgressione in un contesto bigotto e finto-puritano.
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