Regia di Jane Campion vedi scheda film
Filmetto, le signore si rifaranno gli occhi.
Anche questo è un western, ma minore rispetto a I fratelli Sisters. Qua siamo già negli anni ’20 del XX secolo, anche se la vita dei mandriani o cowboys nella fattoria è cambiata poco, tranne forse qualche primitiva automobile qua e là. Ci sono due fratelli in capo all’azienda; quello meno d’azione si sposa con una vedova, che porta a vivere con lui in fattoria, ed è accettata malissimo dall’altro fratello. In più costei aveva già un figlio, molto effeminato, e a quel tempo, si sa, molto preso in giro. Pure il fratello rude però nasconde qualche segreto, o quanto meno nasconde riviste piene di gayezza. Altro non aggiungerei alla trama, c’è pure un piccolo giallo conclusivo. Il tutto è guardabile, ben recitato da un cast con varie star, ma è pure un film in definitiva perdibile. Ci sono tanti uomini nudi o seminudi, che per la trama raccontata un po’ ci stanno e un po’ sono assolutamente gratuiti, così che mi dicevo, chi sarà il regista, o è un omosessuale o è una regista, azzardavo, e ci ho preso, dato che è una regista, la Campion, non nuova nel settore, dato il famoso nudo maschile integrale già secoli fa in Lezioni di piano. Sarà forse per questo che il film ha incredibilmente ottenuto 12 (!!) nominations agli Oscar, neanche fosse un capolavoro mentre in realtà è un film a cui ho dato 6. Di tutte, andò a buon fine solo quella per la regia (alla Campion, appunto), nulla per tutte le altre, come probabilmente fu giusto. Per la regia vinse anche a Venezia, dove fu in concorso. Al botteghino incassò nulla, ma lo comperò subito Netflix, dunque risultato economico positivo.
Ritrovabile appunto su Netflix, è tratto da un romanzo e deve il titolo a un passaggio di un qualche salmo della Bibbia.
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