Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
La storia segue il dottor Harford e sua moglie Alice che vivono una vita apparentemente normale, ma un evento li getta in una profonda crisi coniugale. In seguito alle rivelazioni di Alice sui suoi desideri sessuali inespressi, Bill intraprende un viaggio introspettivo attraverso New York, pieno di incontri inquietanti e situazioni sempre più strane, che minacciano il suo matrimonio e lo portano a scoprire un mondo segreto e pericoloso. "Eyes wide shut" decostruisce l'etica borghese mostrando l'irruzione del desiderio e del "sogno" nella realtà, simbolizzato dal doppio viaggio di Bill alla scoperta di desideri oscuri e segreti (e da lui stesso) e della società nascosta del piacere e del potere. Il film affronta il tema dell'ambivalenza umana tra fantasia e realtà, tra l'identità sociale e le pulsioni più oscure, sfidando le certezze della coppia protagonista. La regia utilizza inquadrature claustrofobiche e movimenti lenti, accentuando il senso di inquietudine. La fotografia è caratterizzata da un'illuminazione onirica, che esalta l'atmosfera di mistero. Questo è l'ultimo film di Kubrick, ed è tratto dal romanzo Doppio Sogno di Arthur Schnitzler. Girato a Londra perché Kubrick aveva paura di volare, e le riprese durarono quasi due anni, dal 1996 al 1998. IL film contiene un canto bizantino registrato al contrario per creare uno stato di inquietudine, e alcuni personaggi sono interpretati dai componenti della famiglia di Kubrick. La produzione fu così intensa che Tom Cruise e Nicole Kidman si trasferirono per lungo tempo in Inghilterra. Kubrick morì pochi giorni dopo aver terminato le riprese, e il montaggio fu curato da Nigel Galt che indebolisce molto il film. L'iconica frase finale indica la soluzione pratica e concreta al caos emotivo e psicologico del matrimonio di Alice e Bill, suggerendo che solo attraverso l'unione fisica dei corpi, e non solo delle menti, si può ricucire un legame distrutto dalle fantasie e menzogne. Kubrick scelse la Kidman e Cruise come protagonisti, perché voleva una coppia reale, per creare un maggiore feeling recitativo. (ai tempi i due stavano insieme)
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