Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Dopo che uno scienziato che vive in un lussuoso condominio massacra un'adolescente per poi uccidersi, gli investigatori scoprono che l'uomo stava conducendo degli inquietanti esperimenti.
Uno tra i film più sottovalutati della carriera di David Cronenberg, ma rappresenta un piccolo gioiello dell’horror canadese degli anni '70. Sebbene stilisticamente ancora un po’ acerbo, lo stile del futuro body-horror è già potentissimo sul piano concettuale e visivo. Il tema del contagio – affrontato attraverso una parassitosi che si diffonde in un moderno complesso residenziale – è trattato in modo originale, viscerale e profondamente disturbante, anticipando molte delle ossessioni che caratterizzeranno la filmografia del regista. L’atmosfera è tesa, malata, claustrofobica e riesce a inquietare senza ricorrere a grandi effetti speciali, facendo leva su una regia asciutta e su una narrazione che scivola progressivamente nel delirio. "Shivers" risulta, a conti fatti, ben più riuscito del successivo Rabid – Sete di sangue (1977), e costituisce un’esperienza cruda, coinvolgente e destabilizzante. Un’opera che già mostra tutta la genialità visionaria di Cronenberg, destinata a esplodere nei decenni a venire.
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