Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Un film solo in parte meno hitchcockiano, venato più sull'ironia e sull'humor nero e che però non dismette gli elementi classici del suo sguardo introspettivo ai personaggi
Una suntuosa fotografia (d'altro canto il Vermont in versione autunnale vi si presta magnificamente) fa da sfondo ad uno dei film più paradossali di Hitchcock (che qui non compare mai). In un piccolo villaggio un uomo giace nel bosco, e del suo possibile (ma non certo) delitto si autoaccusano alcuni degli abitanti, che però al tempo stesso cercano di nasconderne le tracce. E proprio il reiterato seppellimento e disseppellimento del cadavere è il leit-motiv di una storia gustosa e grottesca, abbastanza lontana dai classici canoni del grande regista inglese che qui accentua la vena ironica (quasi mai assente, in verità, dalle sue pellicole). Una sorta di divertissment che comunque ha anche elementi di riflessione su come tutti in fin dei conti abbiano, chi per un motivo chi per un altro, qualcosa da nascondere. Bella più che mai Shirley MacLaine, qui al suo debutto, e prova professionale di tutto il rimanente cast.
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