Regia di Jim Mickle vedi scheda film
Nel cinema il tema dei viaggi nel tempo è ampiamente sfruttato, in questo caso è utilizzato sapientemente, il film è una miscela diversi generi, ovvio la fantascienza ma si va dal thriller al poliziesco con il risultato di un prodotto affascinante e di interesse.
Lockhart, il protagonista, è un poliziotto di servizio a Filadelfia che si ostina a voler risolvere dei casi di omicidio legati tra loro ed apparentemente inspiegabili perchè si ripresentano puntualmente ad intervalli di tempo di nove anni.
Per lui non è solo una questione di avanzamento di carriera e di prestigio, ma quella di essere creduto e di non esser preso per un visionario, cosa fondamentale per la sua reputazione. La sua vita non è fortunata, perde la moglie ed ha una figlia a carico, nonostante questo non molla la sua indagine e le sue teorie sui misteriosi omicidi.
La trama del film oltre che sulla particolare storia, si sofferma soprattutto su di lui, su Lock che non si arrende mai e va avanti per la sua strada. Poi per i dettagli scientifici, sul perché o percome questo killer, che poi è una giovane ragazza che riappare ad intervalli di tempo regolari legati al ciclo della luna, non darei peso, anche perché “All’ ombra della luna” come già detto è un film di fantascienza.
La vicenda e quello che ne segue ha una linea ben definita, il racconto è accattivante e risulta una atmosfera densa di fascino e di mistero. Adeguatamente curato e con una buona recitazione si segue con interesse fino alla fine.
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