Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Premetto subito che questo è il mio primo tentativo con il Cinema di Fassbinder e, quindi, il mio giudizio non può essere che parziale, mancandomi sicuramente altri tasselli probabilmente più importanti e significativi. Quello che abbiamo qui, è un piccolo film, per durata, novanta minuti, che affronta almeno due temi enormi: il razzismo e la solitudine. La storia di Emmi e Alì, lei un'anziana signora e lui un giovane e aitante immigrato, inizia in una notte di pioggia, dentro a un bar di una cittadina tedesca. Fra i due scatta una scintilla e le conseguenze sociali per Emmi, che sposerà quell'arabo di venti anni più giovane, saranno crudeli e nette: questa è sostanzialmente la storia della prima ora, dove l'abisso del mondo borghese, cattivo e nazistoide, viene eviscerato senza se e senza ma. Dopodiché l'opera acquista in profondità, scende più nei meandri esistenziali, del puro rapporto di coppia, con la relazione che si sgretola, virando in un melodramma abbastanza posticcio. Non so, il film mi pare invecchiato male, al di là delle tematiche, purtroppo sempre attuali, gli attori, se si eccettua la protagonista, sono piuttosto scarsi e la storia semplice e didascalica. Non un brutto film, ma mi aspettavo sicuramente di più, dopo quello che ho letto. Ci riproverò.
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