Espandi menu
cerca
Un tram che si chiama desiderio

Regia di Elia Kazan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

steno79

steno79

Iscritto dal 7 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 247
  • Post 22
  • Recensioni 1818
  • Playlist 106
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Un tram che si chiama desiderio

di steno79
9 stelle

Uno dei migliori film di Elia Kazan, e uno degli adattamenti più riusciti sullo schermo di un'opera teatrale di Tennessee Williams, sceneggiata dallo stesso autore con molta fedeltà al testo originale (la differenza principale è che, nella pièce, si parlava apertamente dell'omosessualità del marito suicida di Blanche, mentre nel film sono stati tolti i riferimenti a questo tema). Nonostante un'ottima accoglienza all'epoca della sua uscita sia da parte del pubblico che della critica, compreso l'influente Bosley Crowther del New York Times che lodò entusiasticamente il lavoro di Kazan e degli attori, in certi commenti sul film permane ancora l'equivoco che esso sia un esemplare di "teatro filmato", in quanto ambientato quasi completamente all'interno di un appartamento. In realtà, la regia di Kazan si impadronisce dello spazio dell'appartamento secondo modalità decisamente cinematografiche, in particolare con il dinamismo della macchina da presa che allontana qualsiasi scoria teatrale insieme alla sapiente illuminazione, al montaggio e alle scenografie, decisamente accurate, che furono premiate con l'Oscar.

E' indubbio che la componente più importante dell'opera risieda nella recitazione del quartetto di interpreti, di cui ben 3 componenti furono premiati con l'Oscar (Vivien Leigh, Kim Hunter, Karl Malden). La Leigh trova in Blanche Dubois il personaggio più memorabile della sua carriera cinematografica e dà un'interpretazione di alto livello, probabilmente anche superiore a quella di Rossella O'Hara in Via col vento: la fragilità psichica del personaggio è resa perfettamente e viene a coincidere con quella dell'attrice stessa, che soffriva del cosiddetto disturbo bipolare e aveva frequenti crisi depressive e attacchi nervosi. Anche se le valse il suo secondo Oscar e ne rinnovò l'immagine di interprete di talento, la parte di Blanche contribuì al deterioramento delle condizioni di salute dell'attrice, tanto che, in anni seguenti, sembra che in certe occasioni la Leigh scambiasse se stessa proprio per il personaggio creato da Tennessee Williams. Marlon Brando era all'inizio della carriera, ma il suo talento nell'interpretare il rozzo Stanley è già notevole, unito ad un magnetismo e ad una carica di sensualità che fecero una profonda impressione sul pubblico dell'epoca; molto bravi anche i due co-protagonisti Hunter e Malden, per quanto inevitabilmente un pò in ombra rispetto ai due mostri sacri. Innovativa anche la colonna sonora di Alex North, candidata all'Oscar, che riflette gli stati d'animo soggettivi dei diversi personaggi. Esiste una versione integrale del film, mai circolata in Italia e uscita in anni recenti in America, in cui sono state reintegrate diverse battute censurate all'epoca e in cui, da quanto ho letto, forse ci sono più dettagli nella scena dello stupro di Blanche, che nella versione circolante in Italia era solo suggerito, attraverso un'ellissi narrativa che, di fatto, non ne consentiva la rappresentazione.

VOTO 9/10

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati