Regia di Ant Timpson vedi scheda film
Davvero un oggetto stranissimo questo film. Un horror che sfocia nella commedia grottesca, con colpi di scena azzeccati (il plot corre a rotta di collo all’insegna dell’imprevedibilità) e una cinica riflessione sull’ereditarietà delle colpe, che in realtà è il vero focus tematico dell’operazione tutta. Le citazioni iniziali, poste in un’ironica contrapposizione di brillante sagacia (Shakespeare e Beyoncé), fungono già da anticipo in questo senso. A tratti “Come to Daddy” è eccessivo e debordante e nell’accostare umori antitetici si prende tanti rischi, ma complessivamente è riuscito e centra il bersaglio, decollando fin dall’inizio (la conversazione su Elton John davanti al camino è un pezzo di cinema da applausi) e sfociando in un secondo tempo violento e pulp e dimostrando un finissimo e costante senso visivo. Perfetto Elijah Wood nei panni di un bambinone troppo cresciuto, spaesato ma (suo malgrado) pronto a tutto, attore versatile e sottostimato, capace di molteplici sfumature. Notevole anche Stephen McHattie, attore sinistro e carismatico già apprezzato in “Pontypool”.
Forse un film non per tutti, ma vale il tentativo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta