Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
The Shape of Water (2017): locandina
VENEZIA 74 - CONCORSO - LEONE D'ORO
Nell'America dei timori da Guerra Fredda, ad inizio anni '60, una timida donna delle pulizie di nome Elisa, afflitta da mutismo ma perfettamente utente, è adibita a far ordine assieme all'opulenta collega Zelda, ad un laboratorio di Stato ove si eseguono esperimenti nell'ambito dei programmi governativi inerenti i più segreti progetti spaziali.
Per caso la donna scoprirà che dentro una enorme vasca è custodito un inquietante essere anfibio che gli studiosi stanno sottoponendo a test dolorosi, incuranti delle sofferenze che procurano all'essere misterioso.
Tra i due sconosciuti, legati tuttavia da una misteriosa empatia e da una affinità di linguaggio inerente la gestualità che caratterizza il modo di esprimersi di tutti e due, e con l'acqua come elemento favorevole ad entrambi, scopriranno di essere compatibili non solo come amici, ma anche fisicamente e sentimentalmente. La timida sguattera addetta ai cessi e il mostro della laguna.
Guillermo Del Toro non smentisce la sua passione per le scenografie barocche e sovraccariche - davvero magnifiche - e ci racconta una favola d'amore struggente e venata di horror- vintage che sarebbe piaciuta e poteva rientrare nelle corde pure di colleghi come Tim Burton e Terry Gilliam (che comunque ne avrebbero fatto, com'è ovvio, altre cose).
The Shape of Water (2017): Sally Hawkins, Richard Jenkins
The Shape of Water (2017): Sally Hawkins
Del Toro non si accontenta di restare sui protagonisti, dichiarando per l'occasione il suo amore sconfinato per la celluloide, per il vecchio cinema - Elisa abita sopra una sala cinematografica e quando il mostro fugge lei lo ritrova incantato a guardare in una sala vuota un peplum che gli provoca emozioni forti e incanto estetico - ma trova tempo e spazio per tratteggiare altri tre personaggi straordinari: la collega Zelda (una Octavia Spencer sempre più trascinante) già nominata, sagace ed ironica nel suo sentenziare; il cattivissimo di turno, che trova nel truce e dalle dita marcescenti Michael Shannon, il suo più perfetto rappresentante. Ed ultimo, ma non ultimo, lo stupefacente artista vicino di casa di Elisa, omosessuale complesso da vecchiaia e calvizie incipiente, a cui un meraviglioso (come è consuetudine) Richard Jenkins dà volto, testa semicalva e soprattutto cuore.
The Shape of Water (2017): Octavia Spencer, Sally Hawkins
The Shape of Water (2017): Michael Shannon, Michael Stuhlbarg
Ma è Sally Hawkins la protagonista assoluta, donnino minuto e apparentemente fragile come la Mia Farrow alleniana de La Rosa Purpurea, o come Amanda Plummer de La leggenda del Re Pescatore di Gilliam.
Un film, questi, che azzarda a frullare molti spunti narrativi, partendo da situazioni già prestabilite e rischiose (il mostro è già in laboratorio) e giocando molto bene la carta del sentimento, della passione che sboccia prepotente, per una vicenda d'amore letteralmente senza confini di razza o specie vivente, in cui la regia in stato di grazia si concede qualche miracolo visivo in cui l'acqua, come promesso nel titolo, gioca il suo ruolo salvifico e rigeneratore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta