Regia di Blandine Lenoir vedi scheda film
Mah. Una versione più zuccherina ma anche meno briosa della Gloria cilena (toh, ecco che si rivede il ballo in cerchio da sola a occhi semi/chiusi!). Il personaggio della protagonista, fisico a parte, non aiuta. Una donna che alla soglia dei cinquant'anni, con un passato penoso così come le sue prospettive, senza grandi qualità, senza verve, si ritrova a vivere goliardici episodi di vita, grottesche esperienze di lavoro, nuove e vecchie relazioni amorose più per spirito di emulazione o suggerimento-incoraggiamento dell'amica folle che per attitudine personale.
Il tema della precarietà lavorativa dei cinquantenni è trattato di striscio, malamente, e non genera né coinvolgimento né riflessione. Il lui che fu l'amore giovanile della protagonista è troppo scialbo e inconcludente non dico per non risultare credibile, ma per far godere del lieto fine, alla Turista per caso.
Forse sono troppo severo, perché rimarco le non-qualità di lei e di lui che ritrovo anche in me. Che comunque non ambisco a fare un film della mia vita, né delle venti primavere né delle cinquanta.
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