Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Il film narra, alternando e confrontando passato e presente, la storia di tre amici antifascisti che avevano condiviso l’esperienza della lotta clandestina e della Resistenza, e subito ce li presenta in azione, mentre in un gelido paesaggio nevoso compiono un attentato dinamitardo contro gli occupanti nazisti dell’Italia centrale.
Sono Gianni (Vittorio Gassman), Nicola (Stefano Satta Flores) e Antonio (Nino Manfredi), tre giovani diversi per provenienza territoriale e sociale e anche per cultura, ma uniti dal sogno di rinnovare l’Italia, tanto che, ancor dopo trent’anni il ricordo della comune lotta antifascista li stimola a incontrarsi ogni tanto rievocando il passato*
Ognuno dei tre amici, infatti - diventato adulto - si era innamorato, si era sposato, aveva cercato di realizzare le proprie aspirazioni, mantenendo tuttavia la promessa di rivedersi.
Le loro vite avevano, dunque, attraversato circa un trentennio di piccoli e grandi eventi che il regista ricostruisce: le trasformazioni sociali e culturali del nostro paese avevano accompagnato e anche condizionato i percorsi della loro rispettiva esistenza.
Dopo la guerra:
gli amici si separano
Gianni era tornato a Pavia, dove si era laureato e, diventato avvocato, aveva deciso di trasferirsi a Roma.
La conoscenza con Romolo Catenacci (Aldo Fabrizi), opportunista e corrotto, lo aveva introdotto nell’ambiente dei palazzinari ricchi, ignoranti e senza scrupoli. Avrebbe sposato sua figlia Elide (Giovanna Ralli), cercando di renderla presentabile fisicamente e culturalmente per non sfigurare negli ambienti della borghesia romana, che intendeva frequentare.
Non ne va fiero, ma accetta la propria privilegiata condizione, finché l'incontro casuale con gli amici del passato lo induce a mentire sul proprio presente e a fingersi povero, quasi l'amara presa di coscienza della propria personale sconfitta...
A Roma era arrivato anche Nicola abbandonando moglie e figli a Nocera Inferiore, dove dopo la guerra era stato per breve tempo insegnante della scuola media.
Dopo che i reazionari politici locali lo avevano fatto cacciare, era convinto di poter finalmente trovare nella capitale chi l’avrebbe apprezzato come uomo di cultura, critico e scrittore teatrale. Numerose esperienze: Lascia o Raddoppia, la conoscenza di Mike Buongiorno, del notaio: un’effimera popolarità e occasionali incontri col mondo del cinema (Fellini, Mastroianni Anita Ekberg, Antonioni) parrebbero aprirgli una carriera da sceneggiatore…
L’uomo è però presuntuoso e velleitario non accetta la realtà, né riconosce i propri limiti, ciò che gli aveva aperto le porte dell’inconcludente spontaneismo post sessantottino.
Il romano Antonio, dopo la guerra, si era accontentato di un lavoro umile e sicuro, poco pagato, ma utile alla propria sopravvivenza.
Era stato assunto infatti come portantino di barelle, in un ospedale dove aveva incontrato e amato una ricoverata: la bella Luciana (Stefania Sandrelli), aspirante attrice arrivata a Roma dal Friuli, che sembrava ricambiare il sentimento di lui, ma che lo aveva presto abbandonato e più volte tradito con quegli stessi amici. Dopo le delusioni amorose e i fallimenti professionali, Luciana ne aveva infine accettato l’amore ed era diventata sua moglie. Forse non la felicità, ma la consapevolezza matura del valore della vita, accompagnata dalla malinconia per le persistenti ingiustizie e la povertà che non era riuscito, dopo tanti anni di impegno politico e sindacale, a togliersi di dosso.
Ettore Scola invita, con ironia e talvolta con amarezza, gli spettatori a riflettere su trent’anni di storia nazionale, utilizzando, oltre agli attori bravissimi di cui ho detto, brevi spezzoni di documentario, introdotti da numerosi flashback e passando con naturalezza dal suggestivo bianco e nero delle immagini del passato e del primo dopoguerra, al colore.
Si avvale della sua bellissima sceneggiatura (coadiuvato da Age e Scarpelli), del montaggio di Raimondo Crociani e delle suggestive musiche di Antonio Trovaioli, oltre che della direzione fotografica di Claudio Cirillo.
*questo viene detto all’inizio, quando veniamo avvertiti che dovremo attendere la fine del film per conoscere gli sviluppi della loro vita dopo la conclusione della seconda guerra mondiale
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Il film è attualmente scaricabile a pagamento da molte piattaforme
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