Regia di Trey Edward Shults vedi scheda film
Il mondo è messo in scacco da una minaccia sconosciuta. Gli uomini muoiono a causa di una malattia estranea che li riempie di piaghe e se li porta via la morte in poche ore. Paul, sua moglie Sarah, il loro figlio Travis, il padre di Sarah, Bud, e il cane Stanley vivono isolati in una casa immersa nei boschi. Alla morte di Bud vittima della malattia misteriosa, Paul ne brucia il corpo ma il fumo attira Will in cerca di acqua per sé e per la sua famiglia. L’irruzione degli estranei scombinerà il già precario equilibrio della famiglia.
La pellicola diretta da Trey Edward Shults possiede diversi aspetti positivi ma anche non pochi difetti che ne rendono la visione un’esperienza piacevole solo a metà. La decisione di non raccontare gli eventi e le cause scatenanti dell’isolamento e la conseguente sfiducia nell’altro, già presente nella regolare vita di tutti i giorni ma qui giustamente enfatizzata, è un elemento positivo. Considerando che il racconto vuole concentrarsi sulla reazione dell’essere umano alle avversità e al pericolo improvviso e sconosciuto, ben venga la scelta di non perdersi in chiacchiere con cose di poca rilevanza.
Eppure intraprendere il racconto da un momento qualsiasi di una situazione che sembra già ben radicata e alquanto invalidante crea nello spettatore un senso di spaesamento che perdura poi per tutta la durata della pellicola.
Questo, unito alla poca propensione alla recitazione degli attori coinvolti, lascia lo spettatore agitarsi in una bolla estraniante e confusionaria che rende la narrazione mai veramente coinvolgente.
Se l’idea è indubbiamente interessante, così come piacevole è la fotografia che caratterizza le scene, il resto è alquanto trascurabile. Praticamente l’ennesima pellicola dimenticabile.
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