Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
"Orizzonti di gloria" ormai è un classico del film di guerra e di denuncia antimilitarista, superiore sia al vecchio "All'ovest niente di nuovo" di Lewis Milestone che a "Per il re e per la patria" di Joseph Losey, girato pochi anni dopo e che ne riprende da vicino la struttura: molto lucido e crudele nel mostrare gli orrori dei combattimenti in cui i soldati diventano carne da macello (la lunga sequenza dell'assalto al "formicaio") e la corruzione degli alti comandi militari che non guarda in faccia neppure all'inutile fucilazione per codardia di alcuni soldati innocenti. In Francia fu proibito per molti anni, e se ne capisce facilmente il motivo: Kubrick è impietoso nella sua denuncia dell'insanità del potere e dei privilegi di classe che portano alla morte di inermi soldati. Girato con uno stile cinematograficamente molto efficace (memorabili le lunghe carrellate nelle trincee della prima parte, evidente omaggio al cinema di Ophuls), virulento nella sua presa di posizione ideologica e assai pregnante a livello emotivo, è uno dei primi capolavori di Kubrick, quasi sempre ammirevole, se si eccettua qualche momento dove appare una figura di prete che fa discorsi un pò troppo improntati alla retorica (e la scena della fucilazione ne risente), oltre a qualche teatralismo eccessivo nella recitazione di alcuni attori minori. Molto bravi, invece, Kirk Douglas nella parte dell'idealista colonnello Dax, intenso e sobrio senza strafare, sano portavoce dei valori umanisti del film, ma anche Adolphe Menjou nella parte del cinico generale Broulard e George Macready come generale Mireau, un altro dei tanti cattivi in cui era specializzato l'attore. Bellissimo il finale con il canto della ragazza tedesca che commuove i soldati francesi, a sottolineare l'unità di tutti i popoli di fronte alle tragedie: l'attrice è proprio Christiane Harlan, che sarà la terza moglie del regista e sua compagna fino alla sua scomparsa. In questo caso la durata piuttosto breve di 88 minuti va sicuramente a favore del film, che comunque quando uscì ricevette un'accoglienza critica molto contrastata e incassi insoddisfacenti.
Voto 9/10
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