Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Ingiustamente considerato un'opera minore del regista, "Le notti bianche" è un pregevole adattamento filmico del racconto di Fedor Dostoevskij, immerso in un'atmosfera sognante e incantata che, a mio modesto parere, riesce a creare una magia cinematografica che riscatta l'eccessiva enfasi teatrale dell'impianto. Le sequenze finali, in particolare, sono tra le più intense e commoventi che Visconti abbia girato, anche per merito delle sofferte interpretazioni di Marcello Mastroianni e di Maria Schell, lui bravissimo nella caratterizzazione di un individuo ordinario, vinto dalla mediocrità quotidiana, che si illude per un attimo di aver trovato l'amore della sua vita, lei ugualmente convincente nell'emotività appassionata di Natalia, con scatti fanciulleschi e un frequente mettersi a piangere, che si placa nel finale con il ritorno del fidanzato. Film romantico dove il sentimento non scade nella melassa o nel ricatto emotivo, ma conserva una sua cristallina purezza e intensità di accenti. Conta molto sulla scenografia interamente costruita negli studi di Cinecittà che simula la città di Livorno, ma, nonostante questa esibita teatralità, non cade nell'artificio e nella falsità grazie alla sincerità dell'ispirazione registica e al proficuo apporto di tutto il cast (in parti di contorno si ritrovano Jean Marais e Clara Calamai, la protagonista di Ossessione). Memorabile, tra le altre, anche la sequenza del ballo nella balera, dove Mastroianni esibisce una mimica e dei movimenti da burattino pinocchiesco, e che arriva al cuore grazie alla sua tenerezza e spontaneità. È un film molto più vicino allo stile dei melodrammi della maturità di Visconti che non al Neorealismo, una storia che riesce a trarre il meglio da certi elementi romanzeschi e forse non del tutto verosimili dell'intreccio come il ritorno dell'inquilino dopo un anno di assenza, un film in bianco e nero che gioca il proprio fascino sia su un certo retrogusto letterario di personaggi, dialoghi e situazioni, sia su idee di regia di forte impatto figurativo (il finale è ripreso tutto con campi lunghi che hanno una qualità pittorica non indifferente).
VOTO 8/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta